Romeo, per cause di forza maggiore

Romeo, per cause di forza maggiore

Larte di arrangiarsi‘, tanto per citare una pellicola del 1954. Ambientato in pieno regime fascista – sotto la regia di Luigi Zampa, il film narra le peripezie del ventenne Alberto Sordi – alias Rosario Scimoni – che, indaffarato ad inseguire l’ennesima gonnella, abbandona il posto di segretario del sindaco.

Oggi come allora, la storia ci racconta qualcosa di simile. Accade in America, dove un ragazzo ha perso la testa per la vicina che, costretta a casa dalla quarantena, ogni mattina praticava attività fisica sul tetto del proprio palazzo. Un’attrazione nata ‘alla finestra’, insomma, che ha spinto il giovane, prima timidamente, poi con spirito più ardimentoso, a farsi avanti.

E’ bastato un accenno di saluto ricambiato per accendere l’entusiasmo. Così, recuperato dall’armadio un drone, l’intraprendente innamorato ha inviato il personale numero di telefono a colei che gli aveva rubato il cuore. Tempo un’ora, la conferma – tramite sms – che, tutto sommato, l’idea non era stata affatto malvagia.

Un’opportunità da cogliere al volo, dunque. Come? Con un invito a cena ‘a vista’. Uno accomodato sul balcone dell’appartamento, l’altra – come d’abitudine – sul tetto. Missione compiuta; ma, da quel primo appuntamento, doveva scaturirne di più.

Largo all’inventiva, per starle accanto avrebbe fatto di tutto. Persino infilarsi all’interno di una bolla, proprio come Bart Simpson. Ed è appunto così che si è presentato, al cospetto di Lei, con in mano l’immancabile mazzo di fiori.

Un gesto folle ma disarmante, che ha fatto capitolare non solo l’interessata, ma anche i poliziotti, atti a controllare che le norme anti-Coronavirus venissero rispettate.

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