Coppia bloccata in luna di miele in resort da 700€ al giorno

Coppia bloccata in luna di miele in resort da 700€ al giorno

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Prigionieri… in Paradiso. Se fosse un film potrebbe intitolarsi così. E, come ogni pellicola che si rispetti, inizierebbe con un’inquadratura a campo lunghissimo, una di quelle – per intenderci – ad ampio respiro. Protagonista, l’acqua cristallina del mare sconfinato delle Maldive ed un super resort di lusso.

Un Eden. Il posto ideale per trascorrere la Luna di Miele. Ma… eh sì, perché in questa storia, come facile intuire, esiste un ‘ma’. Anche la più incantevole delle cornici può assumere i tratti di un carcere, laddove si sia impossibilitati a sottrarsene.

E’ successo ad una coppia, originaria di Città del Capo. I due, lei maestra, lui macellaio, erano riusciti, nonostante le severe norme imposte per via del Coronavirus, a celebrare la cerimonia. Un desiderio realizzato, a dispetto di un mondo, intorno, intorbidito da un male subdolo, invisibile e, per questo, ancor più difficile da combattere. Così, si sono messi in viaggio, Raul e Olivia De Freitas, con l’intenzione di coronare l’evento, con la meritata vacanza.

Del resto, l’agenzia turistica li aveva rassicurati. Un sogno – dicevamo – presto trasformatosi nel peggiore degli incubi, giacché la coppia non è più riuscita a tornare a casa.

Olivia e Raul bloccati in un resort da 700 € al giorno

Vani i divieti, Raul e Olivia si erano giurati amore eterno e avevano tutta l’intenzione di credere in un futuro che li rendesse felici. Incauti, avevano agito come se niente fosse. Come se la lunga mano che sta mietendo vittime, indistintamente, dappertutto, non potesse colpirli. Un’imprudenza pagata a caro prezzo. Attualmente sono bloccati nel posto che, secondo le reciproche aspirazioni, avrebbe dovuto rappresentare l’esordio di una vita insieme.

Un resort di lusso, quello che li ha ospitati e, come tale, altrettanto dispendioso. 700 euro giornalieri a persona, la cifra richiesta. Un badget calcolato, almeno per il tempo di trattenimento previsto. Quando, però, la vacanza ha cominciato a protrarsi – cause di forza maggiore – la situazione è drasticamente mutata. Dal 29 marzo, i neo-sposi sono rimasti gli unici ospiti della struttura, dovendo accollarsi le spese della permanenza di tasca propria.

Impossibilitati al ritorno

Una sola settimana, stando ai programmi. Una di quelle da ricordare, da raccontare, al ritorno a casa, ad amici e parenti.

Invece, a pochi giorni dall’arrivo – in data 25 marzo – le autorità locali hanno chiuso l’aeroporto, facendo sì che, in uno schioccar di dita, marito e moglie si trovassero nel caos. Alcuni dei turisti presenti sul territorio sono riusciti, in fretta e furia, ad accaparrarsi gli ultimi volti rimasti aperti, per tornare a casa. Niente da fare, invece, per Raul ed Olivia, ai quali Consolato ed Ambasciata hanno suggerito – extrema ratio – di noleggiare un aereo privato, per far ritorno in Africa.

Un volo dal costo esorbitante: 100.000 dollari, da spartire con altri 40 sudafricani presenti, in quel momento, alle Maldive. Peccato che la metà fosse irraggiungibile. Un nulla di fatto, dunque. Sacrificati in Viaggio di nozze, fino a data da destinarsi.

Gli ultimi risvolti ce li rivela, ora, Il New York Times. Pare che, di recente, i coniugi siano stati trasferiti in un altro resort a 5 stelle, insieme al resto dei connazionali. Sarà il Governo a sopperire, seppur in parte, all’importo della sosta obbligata.

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