Camici protettivi non disponibili. Infermiere ricorrono ai sacchi della spazzatura

Camici protettivi non disponibili. Infermiere ricorrono ai sacchi della spazzatura

In un ospedale inglese, le infermiere hanno dovuto ricorrere ai sacchi dell’immondizia, per far fronte alla carenza di dispositivi di protezione professionali

Di necessità, virtù‘. Tant’è. Presso il Northwick Park Hospital di Harrow, un gruppo di infermiere, per l’ennesima occasione, ha dato dimostrazione di come la natura umana sia dominata dall’istinto di sopravvivenza. Posta di fronte alle difficoltà, riesce – sempre o quasi – a scovare soluzioni alternative che, pur se meno ortodosse, indirizzano comunque alla meta.

Accade così che, nell’ospedale inglese, vengano a mancare i camici monouso e le tute protettive, dotazione doverosa di chi opera nel settore medico.

Va detto, il nosocomio, nel giro di poche ore, si è riempito di pazienti contagiati dal Coronavirus. Complicato, dunque, per la struttura sanitaria, far fronte all’esigenza potenziata di dispositivi di protezione. Quando si dice, però, che le donne ne sanno una più del Diavolo… le ragazze, per ovviare al disguido, sono ricorse ai sacchi della spazzatura.

Hanno indossato il materiale, specifico per contenere i rifiuti, e si sono auto-immortalate, armate di spirito positivo.

Le infermiere del Northwick Park Hospital

Le infermiere: “Nessun camice, non avevamo scelta

Sulla bilancia del successo, gravano e dondolano fato e tenacia“, insegna Guido Rojetti.

Devono saperlo bene le infermiere in questione che, piuttosto che darsi per vinte, hanno azionato cellule grige ed inventiva, determinate nel non farsi sopraffare dalle circostanze.

Non avevamo altra scelta. L’unica alternativa era entrare in contatto con pazienti malati di Coronavirus, senza nessuna protezione“, hanno spiegato in un’intervista, sottolineando come non fosse la prima volta in cui si trovavano costrette ad doversi arrangiare.

Una sfida costante,  simile a quella sostenuta dai numerosi operatori sanitari italiani, che hanno dovuto far fronte all’indisponibilità di attrezzature, al punto, in migliaia, da rimanere essi stessi contagiati.

Il numero dei morti per Covid-19 non si conta. Tra questi, ci sono anche loro.

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