4 consigli da… smart working. Quando la testa conta più del resto

4 consigli da… smart working. Quando la testa conta più del resto

Non c’è alcun dubbio che rimanere a casa e ridurre la diffusione del Coronavirus sia fondamentale, in questo momento, ma organizzare una routine equilibrata, mentre si lavora in smart working, non è poi così scontato.

La pandemia ci ha privato non solo delle nostre abitudini ma anche di punti di riferimento, come mai prima. Gestire il dolore, la rabbia, il senso di privazione che ne derivano non è semplice, non basta il famoso think positive. Tuttavia, ecco alcuni suggerimenti che potrebbero agevolare i meccanismi che coordinano questo tipo di esperienza, per renderla, con il tempo, persino divertente.

Definisci il tuo spazio, come fossi in ufficio

È davvero difficile definire il momento in cui si lavora, se si inizia e finisce la giornata tra le mura domestiche. Primo passo, dunque, alzarsi e prepararsi per la giornata. C’è qualcosa di definitivo nel togliere il pigiama e vestirsi per l’ufficio. Ebbene, ora l’ufficio è il salotto, condiviso o meno. Qualora l’ambiente fosse territorio comune, stabilite insieme una serie di regole che accompagnino la scansione delle ore dedicate a lavoro. Sarete sicuri, così, di non calpestarvi (letteralmente e metaforicamente).

Crea un ambiente di lavoro che ti rispecchi

Una volta accettato che lavorare da casa diventerà una maratona e non uno sprint, non c’è motivo per cui non possa piacere. Bisogna crederci, certo, ma lavorandoci su, si può fare. 

Appassionati ad un nuovo hobby

Anche se essere trascinati in ritmi completamente nuovi non è facile, utile sarebbe provare ad usare il tempo a disposizione per disporre abitudini sane, da mantenere, magari, anche più in là. Dal punto croce agli sport estremi, purché piaccia, tutto è lecito. Unica accortezza, assicurarsi che il nuovo hobby sia arricchente, appagante… insomma, capace di strappare un sorriso o, quanto meno, di scaricare i nervi.

Sii realista

La cosa peggiore che si può fare è opporsi al cambiamento. Un po’ come quando ci imbattiamo nel mare il tempesta. Conviene seguire il flusso delle onde. Accettare la situazione per quello che è, insomma. Per molti aspetti, il futuro è e rimarrà incerto. Ogni giorno porta con sé un nuovo sviluppo, poco importa se positivo o negativo; è comunque estenuante. Riconoscere le emozioni e ricordare che, nel sentirsi vulnerabili, non si è soli, magari non risolve ma, almeno in parte, consola.

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