Cosa si nasconde sotto… le unghie? Ecco i motivi per cui non mangiarle

Cosa si nasconde sotto… le unghie? Ecco i motivi per cui non mangiarle

Una delle parti più curate del corpo, le estremità, da sempre, si arredano di un fascino tutto loro. Limate, decorate per via degli smalti, ricostruite con trattamenti appositi, le unghie rappresentano, secondo il parere di molti, un vero e proprio biglietto da visita.

C’è poi chi, invece, ostinatamente, continua a rosicchiarle. Al di là dell’aspetto anti estetico – abbastanza evidente – cosa si nasconde dietro questo disagio e quali sono le conseguenze?

Nel 1998, alcuni studenti di dermatologia della Pennsylvania University ha reso noto l’enorme quantità di batteri contenuta sotto unghie. Pur lavando spesso le mani, questi ultimi rimangono in agguato.

In particolare, nello spazio che intercorre tra la pelle e il lato interno dell’unghia – subungueale – c’è posto, più che in altri, per la proliferazione di germi, grazie all’umidità e al calore, nonostante la protezione data dai lavaggi con il sapone.

Ottime ragioni, queste, per chi lo fa d’abitudine, per abbandonare il vizio di portarsi le mani alla bocca o, peggio, mangiarsi le unghie, soprattutto in questo periodo di pandemia.

Sotto le nostre unghie tanti batteri, peggiora se utilizziamo…

Unghie, cosa c'è sotto? Ecco perché non dovresti "mangiarle"

E se i batteri si annidano sotto le unghie, ancor di più ha da fare attenzione chi utilizza unghie finte. Più lunghe, in genere, rispetto alle naturali e più belle da sfoggiare, contribuiscono tuttavia al rischio germi. Le ‘ricostruzioni’ presentano insomma anch’esse il proprio ‘lato oscuro’. Né mettono al riparo – in questo caso – le normative igieniche consigliate dall’OMS. Servono, aiutano, ma da sole non bastano.

Buona pratica e probabilmente l’unica valida, ad effetto preventivo, è forse quella di tenere le unghie piuttosto corte e lavarle accuratamente, con un sapone antibatterico. Spartane, dunque. E poche chiacchiere.

Bando all’edonismo Signore. Rispolveriamo l’essere, laddove, fin’adesso, ha regnato l’apparire.

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