Manca la manodopera? La forza alternativa di droni e robot

Manca la manodopera? La forza alternativa di droni e robot

Questione di ingegno, ancora una volta. Laddove si discute e ci si scontra, in politica, sulla questione immigrati, la natura procede, incurante di tutto il chiacchiericcio attorno. L’economia fluttua, come viaggiasse su un Tagadà e la necessità di braccia forti, nei campi, assume toni sempre più persistenti.

Ecco, allora che, a panacea dei raccolti, arriva la tecnologia. Il settore agricolo vale oltre 450 milioni di euro. Un patrimonio, che bisogna assolutamente preservare. L’ultima pensata è quella di utilizzare droni, per verificare lo stato delle colture; sistemi informatizzati di sorveglianza, per quanto riguarda irrigazioni e fertilizzanti. In studio, anche l’impiego di trappole tecnologiche contro i parassiti dannosi e la blockchain, per la tracciabilità degli alimenti; fino al personal shopper digitale, nel carrello.

INNOVATION DAY

Coldiretti, in occasione dell’Innovation Day, organizzato in collaborazione con Filiera Italia e Bonifiche Ferraresi, racconta così la nuova Italia contadina. Appuntamento, al quale è prevista – tra gli altri – la partecipazione del ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.

L’agricoltura 4.0 parla di sviluppo tecnologico. Applicazioni, su scala Nazionale, in grado di agire su più fronti: dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali; dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agro-farmaci, fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti.  

Un lavoro di fino – chiamiamolo pure così – che mira a coinvolgere, nel giro di 2 anni, il 10% della superficie coltivata, nello Stivale.

Gli investimenti – spiega Coldiretti – si incentreranno sui sistemi di monitoraggio e controllo delle produzioni (49%); sulle attrezzature e software gestionali (34%) e sulle tecnologie di mappatura delle superfici e la raccolta di dati, per il supporto alle decisioni (14%).

DEMETRA

Una evoluzione – o meglio una ‘rivoluzione‘ – avvalorata anche dalla nascita di Demetra, il primo sistema integrato per la gestione on line dell’azienda agricola, con consultazione, in tempo reale, dello stato di salute delle coltivazioni; dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico.

Un sistema, per una gestione efficiente e sostenibile delle colture. Un segno del progresso, in sfida anche ai cambiamenti climatici.  

E quando si parla di tecnologia non si può non fare cenno ai robot, sempre più protagonisti della salvaguardia delle derrate. Il monitoraggio costante contribuisce nel bloccare i nuovi parassiti, risparmiando fino al 95% di acqua per l’irrigazione. Sono utili nella gestione dell’allevamento e nel controllo automatico delle serre di coltivazione, senza l’intervento umano. 

Fresche opportunità, dunque, come l’utilizzo dei Big Data Analytics o del cosiddetto Internet delle cose‘, che rischiano tuttavia di non venire sfruttate al 100%, causa i ritardi nell’espansione della banda larga, nelle zone interne e montane. Le risorse offerte dal territorio peninsulare rappresentano un vero e proprio tesoro, ma c’è ancora tanto da fare, da sudare… giacché esiste tuttora un pesante ‘digital divide‘ tra città e campagna.

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