La storia di TinTìn: il cane che non nessuno voleva

La storia di TinTìn: il cane che non nessuno voleva

Immaginate di essere proprietari di un cane. Immaginate che l’animale sia disabile, nato senza zampe anteriori, a causa di una malformazione congenita. Immaginate, ora, la soluzione più adeguata, riguardo alla questione.

Ebbene, così deve aver fatto la legittima padrona, in quel di São Leopoldo, nel quartiere di Cristo Rei (Brasile), che ha pensato bene di abbandonare TinTìn, presso la fabbrica in cui lavorava il marito. Del resto, quello che avrebbe dovuto essere un diletto costituiva invece un peso e una fonte di lite continua. Per cui, perché non sbarazzarsene?

Peccato, però che, a riprendere i movimenti della donna, ci siano state le telecamere di sorveglianza. Attraverso le immagini, la si vede chiaramente fermare l’auto e far scendere due cani. Il primo dei quali, nero, risale in macchina.

L’altro invece, il ‘nostro’, per l’appunto, prova a riavvicinarsi alla vettura ma viene spinto via; orfano, lungo il ciglio della strada.

Anderson Ribeiro, segretario della Protezione Animali locale (Sempa), ha poi scoperto che il custode del cane era lo stesso tizio che – tempo addietro – si era recato presso la sede, raccontando di averlo trovato per strada. L’uomo, dipendente di una compagnia di autobus, in seguito ad una feroce litigata con la consorte aveva, insomma, cercato un modo per liberarsene.

Una sorta di ‘scarpa vecchia’. Un peso, che contribuiva solo a rendere tesa l’atmosfera familiare. Cos’altro fare, dunque, se non darlo via?

Un lieto fine per TinTìn

Eppure, per TinTìn si aprono, adesso, le porte della speranza. Sono numerosi i cittadini che, in suo soccorso, hanno scelto di mobilitarsi, attraverso la campagna: #Somos6milTintins.

E i risultati non si sono fatti attendere. Le richieste di adozione sono arrivate anche da parte di personaggi noti, ma i criteri di valutazione sono stati molto severi. Causa i pregressi, la particolare condizione del cane e il processo giudiziario, avviato per abbandono.

TinTìn, ora, ha finalmente trovato un alloggio e, soprattutto, una dimensione di amore a cui non deve essere stato troppo abituato. E’ una storia banale, quella appena raccontata. Una come tante. Eppure ancora una volta getta luce sull’indifferenza che, in taluni casi, ci pervade.

Egoismo, armato di ignoranza. E quel che ne deriva è tanto, tanto triste..

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