India: contro il Coronavirus? Esercitate la disciplina dello yoga

India: contro il Coronavirus? Esercitate la disciplina dello yoga

Immaginate un cerchio di fuoco, uno scudo invisibile intorno al vostro corpo, che vi protegga da ogni elemento esterno, che dissolva anche una minaccia interna”. Parole, avvallate dal premier indiano Narendra Modi, che ha diffuso un video, in previsione della Giornata Internazionale dello Yoga, in programma domenica 21 giugno.

Lo yoga, la meditazione, la fortificazione della mente, possono aiutare a costruire una difesa, anche immunitaria, contro il Coronavirus“.

Ennesima sua conquista, va detto. Il premier, del resto, è un acceso promotore dell’Ayurveda. Dall’ascesa al potere, nel 2014, parecchio si è dato da fare, nell’intento di promuovere le pratiche tradizionali; lui stesso vegetariano e astemio. Uno strumento di convincimento, tra l’altro, politico, dal momento che la forza del suo pensiero è riuscita, almeno fino ad ora, ad orientare le masse di Nuova Delhi, e non solo.

Così, in un video pubblicato su YouTube, ha invitato i connazionali a partecipare all’appuntamento, che, ormai da diverse stagioni, raduna migliaia di persone, in tutto il mondo.

Lo yoga ha un potenziale benefico per le sfide della mente, del corpo e psicologiche. Ci mette alla prova su come riusciamo a vivere, in tempi difficili“.

Manifestazione che, solitamente, si svolge all’aperto ma che, per l’occasione – nella volontà di rispettare la distanza sociale, intende coinvolgere i presenti, pur rimanendo a casa. Giuste misure di prevenzione.

Sappiamo tutti che finora nessuno al mondo è riuscito a sviluppare un vaccino contro il Covid 19″, dichiara, fermo, il Primo Cittadino. “Questo è il motivo per cui, al momento, solo una forte immunità può agire come scudo protettivo. Una guardia del corpo per noi e i nostri cari. Lo yoga è un fedele amico, nella costruzione di questo scudo protettivo“.

Vero, sì, ma solo in parte. L’Asia meridionale, che conta 1,3 miliardi di persone, è la quarta nazione più colpita al mondo e la pandemia non accenna ad arenarsi. Il numero delle vittime, nel Paese, ha raggiunto quota 380.532 (dati della Johns Hopkins University), con 12.573 decessi.

Nonostante il Ministero dell’AYUSH abbia apertamente fatto presente come l’antica omeopatia e i rimedi ayurvedici possano rivelarsi un’efficace panacea contro il virus, la risposta degli studiosi, incluso il National Institute of Health degli Stati Uniti, attesta che “non ci sono prove scientifiche che uno qualsiasi di questi rimedi alternativi possa prevenire o curare il Covid 19“.

Un tira e molla, dunque. Certo è che La Giornata mondiale dello Yoga – dati alla mano – è stata accolta con fervente entusiasmo da 177 paesi appartenenti all’Onu, tra cui 47 di religione islamica. Solo l’anno scorso, in India, l’incontro si è rivelato il più grande mai avvenuto: 100.984 partecipanti a Kota, in Rajasthan. Peraltro, la sessione di yoga più ‘internazionale’ in assoluto: ad aderirvi, 80 Paesi.

Bene immateriale dell’Umanità dell’Unesco, la disciplina – ad oggi – è praticata, amata e studiata a livello mondiale. Solo nella data di avvio dell’estate, si calcola vengano effettuati 108 Saluti al Sole (Surya Namaskara).

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