Creato in laboratorio il ‘sintetizzatore del gusto’

Creato in laboratorio il ‘sintetizzatore del gusto’

Un apparecchio, in grado di ‘sintetizzare il cibo‘, ovvero di rendere percettibile un determinato sapore, senza il bisogno di assaggiare. Rivoluzionaria, a dir poco, la scoperta è frutto del talento di Homei Miyashita e prende il nome di Norimaki. L’equivalente – per dirla in breve – del Cinema 3D, ma applicata al gusto.

Un’invenzione, che promette non solo di smantellare le certezze che riguardano il food, ma che paventa un impiego illimitato, dal controllo del regime alimentare… al sesso.

Il display – un tubo di metallo delle dimensioni di un pugno – utilizza l’elettroforesi ionica in 5 gel, contenenti elettroliti, che forniscono quantità studiate di ciascuno dei 5 gusti base: dolce, salato, amaro, acido, umami. Se poggiato sulla lingua senza tensione, il palato riesce a discriminare tutte e cinque le sensazioni. Se, tuttavia, lo strumento viene collegato ad un potenziale elettrico, i cationi del gel si allontanano, lasciando una percettibilità solo remota dei diversi ‘sapori’ e indirizzando – per sottrazione – le papille gustative verso una sola direzione.

Il dispositivo – coadiuvato, come si è detto, da corrente elettrica e che non comporta l’azione dell’ingerire – si basa sullo stesso principio per cui Tv e stampanti, miscelando i colori, riescono a riprodurre qualsiasi immagine o tonalità. 

Le innumerevoli applicazioni del Norimaki

E’ lo stesso Homei a raccontare al Daily Star: “il display del gusto può essere miniaturizzato alla dimensione della punta del mignolo“. Riduzione che, se applicata agli smartphone, darebbe il là a ad inedite esperienze social.

Collegando gli elettrodi alla parte posteriore del collo o sotto il mento e inviando la stimolazione elettrica, è possibile intensificare o prolungare il retrogusto di una bevanda“, aggiunge, ancora, il prode inventore.

Se il rimando immediato, in termini di utilizzo, è alla dieta, non è questo l’unico campo in grado di usufruire dei benefici del ritrovato. L’apparecchiatura – per dirne una – potrebbe arrivare in soccorso degli astronauti, costretti ad un alimentazione limitata.

E ne potrebbe giovare perfino l’industria del porno. Brian Sloan, tra i fautori del principale sex toy automatico maschile: Autoblow Al, sottolinea come il mercato sia alla continua ricerca di metodi per rendere più realistiche le esperienze, ottenibili con i prodotti. “Se potessimo integrare il gusto o l’odore, saremmo in prima fila per farlo”.

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