Siamo noi i veri marziani, impazienti di colonizzare il Pianeta Rosso

Siamo noi i veri marziani, impazienti di colonizzare il Pianeta Rosso

Il Pianeta Rosso – così lo definiamo, da sempre, per via della colorazione, dovuta all’enorme quantità di ossido di ferro che ne ricopre la superficie – esercita, da sempre, un enorme fascino sul nostro immaginario. Sin da quando l’uomo ha poggiato il primo piede sulla Luna, desiderio di Nasa, esperti di Astronomia… e sognatori, è stato quello di ‘prenderne possesso’. Impresa ardua, dal momento che l’enorme distanza – dati i mezzi attualmente a disposizione – rimane ancora complicata da colmare. Troppo, il tempo necessario per raggiungere la meta; impossibile, una volta su Marte, fare ritorno.

Le agenzie spaziali – va detto – non accantonano l’ambizione di conquistare lo spazio. Obiettivo che Space X, di Elon Musk, si è prefissato di raggiungere entro qualche anno. Complicato sapere – nel dettaglio – di quanto tempo si tratta.

Esempio di colonizzazione su Marte

Il problema si somma, d’altronde, a quello della permanenza. Grazie all’indagine svolta dalle sonde inviate in precedenza, è un dato di fatto che la ‘Terra Promessa’ non presenti le condizioni per sopravvivere. Strutture chiuse, pertanto, dotate, al loro interno, di una serra, in cui coltivare piante – fonte di ossigeno – potrebbero rivelarsi l’unico stratagemma per bypassare l’impasse.

Una colonia autosufficiente abbisogna di 110 persone

La strada della conquista rimane, insomma, tortuosa. Ma non impossibile. A tal proposito, il professore Jean-Marc Salotti, dell’Istituto Nazionale Politecnico di Bordeaux, ha ipotizzato l’idea di una colonia, che viva – come si accennava – protetta da una cupola ossigenata.

Le cupole ossigenate tutelano la vita di chi abita il Pianeta

Utilizzando un modello matematico, lo studioso ha calcolato il numero di persone necessario per un presidio dall’attività funzionale.

Il modello matematico può essere utilizzato, per calcolare il numero minimo di coloni e lo stile di vita che dovrebbero avere, per sopravvivere su un altro pianeta. Ad esempio Marte. E’ basato sulla comparazione tra il tempo richiesto per istallare tutte le attività umane, utili a sopravvivere, e il tempo a disposizione per i coloni“, sostiene Salotti. E, a stretto riguardo del Pianeta, prossimo alla Terra, aggiunge: “E’ stato calcolato il numero minimo di coloni necessari per abitarlo. Si tratta di 110 individui

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