‘Ciao Ennio’, dolce Maestro che ci hai fatto sognare

‘Ciao Ennio’, dolce Maestro che ci hai fatto sognare

Due Oscar, tre Grammy Awards, quattro Golden Globes, sei Bafta, dieci David di Donatello, undici Nastri dʼargento, due European Film Awards, il Polar Music Prize e un Leone dʼOro alla carriera.

Basterebbero queste poche righe, per testimoniare il talento di un uomo che, al suo lavoro, ha dedicato se stesso. 91 anni, per disegnarsi ‘maledettamente bravo’.

Se n’è andato, in una clinica romana, Ennio Morricone, in seguito ad una caduta. E non è tanto questo a stupirci. Inevitabile. Così è la vita. Quanto, piuttosto, il fatto che, con sé, porti via un pezzetto di tutti noi…

Immaginare Morricone significa ricordarlo accanto a Sergio Leone, intento ad incastonare quei tanto rinomati Spaghetti Western, che hanno fatto trasecolare – più in là – Quentin Tarantino (insieme al regista, per The Hateful Eight, ha finalmente guadagnato il tanto atteso Oscar, il 28 febbraio 2016, dopo ben 5 nomination) e non solo.

Le collaborazioni: infinite, importanti. Da Bertolucci a Carpenter, da Tessari a Corbucci… Lui c’era. Poche parole – a ripensarci – non basterebbero, anzi, non bastano. Troppo strette, per i 70 milioni di dischi venduti e quel posto, nell’Olimpo nelle Stelle, che gli è valso un brano: Magnificent, dedicatogli da The Edge, chitarrista degli U2; che lo inserisce come apripista nei concerti di gruppi come Metallica o Ramones; che lo vuole nelle colonne sonore di oltre 60 film, tra i migliori di sempre.

Se lo sono conteso Brian De Palma, Oliver Stone, Barry Levingson, Mike Nichols… il ragazzo, figlio di un trombettista e diplomato al conservatorio. Dal 1946 ad oggi, i brani sono più di 100. Ma non è tanto il numero, spropositato, ad impressionarci, quanto, piuttosto, la bellezza e la grazia della sua opera.

La semplicità e la naturalezza con cui, uomo, prima ancora che Direttore d’Orchestra, si è posto al mondo. Si è donato, il Compositore dai “magnifici contributi all’arte della musica da film“, regalandosi con lo strumento che gli era più congeniale. Incantandoci, con le sue melodie. Sempre nuove, sempre perfette e perfettamente inserite nel contesto in cui si esprimevano.

Ora va via. “Nel rispetto del sentimento di umiltà, che ha sempre ispirato gli atti della sua esistenza“. I funerali si terranno in forma privata. Si è spento, si legge in una breve nota, “all’alba del 6 luglio, in Roma, con il conforto della fede“. Discreto, come gli è congeniale. Educato, come si conviene ad un vero Signore, dedicando “un commosso ricordo al suo pubblico, dal cui affettuoso sostegno ha sempre tratto la forza della propria creatività“.

Ecco, la stella numero 2574 della Hollywood Walk of Fame, il Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana prende armi e bagagli e se ne va. Si prepara ad un ennesimo viaggio, ancora più ricco e delizioso del precedente. Di questo, siamo sicuri.

E chissà se, da lassù, da quell’asteroide che indossa il suo nome, ci guarderà, ancora, bonario, e ancora, ci vorrà dedicare un pizzico di quella bellezza che, generosamente, non si è risparmiato di donarci, durante il corso della sua interminabile vita…

Noi lo salutiamo così: “Ciao Maestro!” e gli sorridiamo mentre, con la mano, facciamo cenno. Convinti che Lui stai facendo altrettanto e che non sia un addio, ma solo un momentaneo arrivederci… Presto, ne siamo certi, ti ritroveremo.

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