25 mq, per riassaporare… se stessi. Ecco il mini-louge pret-a-porter

25 mq, per riassaporare… se stessi. Ecco il mini-louge pret-a-porter

Si chiama The Mountain Refuge e a portarne la firma sono due architetti italiani: Massimo Gnocchi e Paolo Danesi. Quella di cui stiamo parlando è una sorta di abitazione ‘fai da te’, dalle dimensioni piuttosto contenute, 25 metri quadrati, sintesi di sostenibilità e design.

La trovata, un prefabbricato in legno, si presenta come il rifugio ideale per immergersi nella natura. Gli spazi sono contenuti, sì, ma l’ambiente è accogliente e abitabile. La struttura si confà di due moduli e può ingrandirsi, a seconda delle necessità. Basta aggiungere 12,5 metri quadrati – per realizzare un soggiorno più grande o, a seconda delle necessità, una nuova camera da letto.

Inoltre, dettaglio non trascurabile, la si può montare dovunque lo si desideri. Una sorta di casa mobile, per intenderci, un po’ come accade per le tartarughe. E quale modo per riappropriarsi più da vicino degli spazi, dentro e fuori di noi?

Stiamo attualmente discutendo. Cerchiamo partnership con aziende di costruzione di prefabbricati, provenienti da Stati Uniti, Europa, Australia, Canada e Nuova Zelanda, e rimaniamo interessati a ricevere nuove opportunità di partnership“, spiegano le menti ideatrici. “Il nostro modello di business sta trasformando The Mountain Refuge in un prodotto, che può essere personalizzato e consegnato direttamente al cliente. Entrando nel mercato delle tiny-house, abbiamo intenzione di progettare e sviluppare altre case, più piccole, sulla base di forti concetti architettonici e umanistici“. Una sfida non da poco, per gli architetti che, per il progetto, si sono ispirati ai luoghi in cui, nell’antichità, si trovava provvisorio riparo, in caso di intemperie.

Una rivisitazione in chiave green – questo è fuor di dubbio – dal forte richiamo alla tradizione, ma non priva degli accenti – tutti moderni – di un living off-grid, con un impianto, cioè, autosufficiente ed elettricamente isolato, sia pur nel rispetto della natura.

Se, dunque, il tetto spiovente custodisce la zona notte, in un dislivello nascosto, attraverso una piccola scalinata, è possibile raggiungere la dimensione giorno, con vista (merito di un’ampia vetrata). La casa – minuscola – è interamente in compensato: dal tavolo alla cucina. L’esterno, invece, è riverniciato con catrame di Pino, affinché sia completamente impermeabile.

Gli accessori in tronco, gli utensili in acciaio e quella inequivocabile sensazione di appartenenza ad un mondo ‘fuori dal mondo’ contribuiscono a declinare un ‘non luogo’, che pare uscito da una fiaba e invece, oltre ogni più ingegnosa previsione, è realtà.

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