Gilet, gilet, gilet: quanti modi per dire sottogiacca…

Gilet, gilet, gilet: quanti modi per dire sottogiacca…

Avvistato sulle passerelle dell’autunno-inverno prossimo venturo, adesso si appresta a riempire le ante degli armadi delle clienti ‘donne’. Come mai lo sottolineiamo? Perché il capo in questione, di solito, si declina al maschile. E invece la tendenza per l’anno che verrà pare proprio sia questa: trafugare indumenti dal guardaroba di Lui e rivisitarli, in tutte le digressioni possibili.

Mettiamola così: una presa a prestito, per un tocco androgino. Ma solo in apparenza.

Zimmermann

Bando alle ciance, dunque. Stiamo parlando del gilet che, dopo aver fatto capolino nelle collezioni di primavera, adesso fa il suo ingresso a testa alta, da gran Signore. Lo si può indossare al posto del blazer, o come sotto-giacca, man mano che si avvicina il freddo.

E se il taglio classico, con tanto di panciotto al seguito – in quanto tale – non tramonta mai, gli si accostano interpretazioni, dall’anima fortemente personalizzata.

Dior

Mood old Sicily per Dolce&Gabbana; mentre Dior lo propone in jeans, oppure tricot, stile preppy. Seventies ne sfodera una versione addirittura femminista: da indossare sopra la relativa T-shirt, con il bandeau monogram tra i capelli. Celine ripesca l’ispirazione dagli anni ’70 – in velluto hippie chic – chiusura con cordino di passamaneria, color oro. Zimmermann ripercorre, invece, la strade del folk, adornandolo di ricami e bordandolo in pelliccia.

Etro

Ce n’è, insomma, per tutti i gusti. Quelli in maglia ad intarsi di Etro si portano stretti da maxi cinture in vita, su abiti fluidi e longuette; i modelli sartoriali, dal taglio ‘maschio’, si abbinano a giacca e pantalone, magari a pelle, a guisa di top: il riferimento è Burberry, con un outfit a doppio check. Esageratamente ‘incravattato’, state pensando? Basta voltarsi appena, per imbattersi nella mise da educanda, firmata Gucci, in cui il gilet si trasforma in una sorta di cardigan in lana, dall’effetto tarlato.

Stile nello stile. La moda, del resto, è fatta in questo modo. Somiglia tanto ad una bella donna: capricciosa, mutevole, talvolta arrogante. In taluni altri casi, meravigliosa.

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