La penitenza del Caimano. Positivo al Covid anche Berlusconi

La penitenza del Caimano. Positivo al Covid anche Berlusconi

Così alla fine, tra i nomi appare anche il suo. Quello del ‘Berlu’, per dirla alla milanese, del Caimano di morettiana memoria… “il tizio delle Olgettine. Sì… quello… ti ricordi?

A pensarci adesso sembrano tempi talmente lontani… nel frattempo è successo di tutto. Persino l’impensabile e cioè che un male venuto da chissà dove – perché il gioco a rimpiattino non ha ancora condotto a nessuna conferma – si sia diffuso a macchia d’olio, non risparmiando nessun posto, nessun uomo… e neppure Lui, Silvio Berlusconi, ex – notate bene, per quattro volte, Presidente del Consiglio. L’uomo che, dal 1994 fino al 2013 non ha mai smesso di abitare – e c’è chi dice imperversare – presso la Camera dei Deputati. Ad oggi, l’europarlamentare più anziano.

Silvio Berlusconi con i figli Barbara e Luigi

Ecco, anche il Tycoon delle televisioni è scivolato, trascinando con sé la propria prole. Non sono serviti i controlli, sistematici. Dopo la visita, in Sardegna, dell’amico ‘di merende’, a sua volta risultato positivo, doppio tampone – il 25 di agosto – per il Cavaliere. Un nulla di fatto, seguito da altri, con il medesimo esito. Ma l’84enne non l’ha fatta franca. Positivo, all’ultimo controllo; tuttavia, asintomatico. Questo il referto.

Sta bene, non ha la febbre“, assicurano da Arcore. “Continuerà il suo lavoro, come sempre“. Al di là degli appuntamenti ‘on line’, cancellati – come prevedibile – tutti gli spostamenti. Niente più Campania e Puglia all’orizzonte, almeno per il momento.

Il timore, per i colletti bianchi di Forza Italia, è che ne possa risentire la campagna elettorale. Ormai siamo agli sgoccioli. “Sarò presente… con interviste Tv e sui giornali, secondo le limitazioni imposte dalla mia positività al Coronavirus. Purtroppo mi è successo anche questo, ma continuo la battaglia“. Come un buon padre, ‘sua Emittenza’. Affettuoso, premuroso verso i suoi pargoli. Per inciso, due di loro – quelli veri – vale a dire Barbara e Luigi, sono stati essi stessi contagiati.

Positivo, nonostante le premure e attenzioni continue… nella prima fase della pandemia si era rifugiato in Provenza, dalla figlia Marina (tornandoci, poi, a fine agosto, per festeggiare il compleanno della primogenita). Rientrato in Italia, ha stabilito che ad ogni suo interlocutore venisse eseguito il tampone. Così per i collaboratori, per lo stato maggiore di FI accolto in Sardegna, l’ultima volta il 6 agosto, e per gli amici di sempre, come Confalonieri, in visita ad Arcore anche lunedì scorso.

Insomma, parola d’ordine – bisogna dargliene atto – cautela. Fonti parlamentari rimarcano, addirittura, la sua aspra lamentela in virtù di un’ iniziativa del centrodestra, a Roma, in cui in pochi indossavano la mascherina e la richiesta di utilizzare le sedie, in piazza, per un’altra manifestazione, in modo che si rispettasse il distanziamento sociale.

Azzeccata ogni mossa, come su una scacchiera. Brillante e anticipatore, come sempre… come gli è congenito. Poi… l’ennesimo scivolone. Sì, perché il peccato rimane sempre lo stesso: i Greci la chiamerebbero Hybris. Vale a dire la sensazione di onnipotenza che fa sentire intoccabili, immuni, al di sopra di una legge, perfino, che è trasversale. Ecco, allora, che il video, pubblicato non meno del 12 agosto, a stretto contatto con Briatore, mentre scherzano: “Ti trovo in forma“, lo apostrofa Mister Billionaire, suona quasi di beffa, di irrisorio. Suona… male.

Comprensibile, dunque, la reazione dei detrattori, lì appostati come condor in attesa. Tanti, pure, e bipartisan, gli auguri di pronta guarigione. Da Salvini: “Auguri di pronta guarigione e un abbraccio virtuale” a Meloni: “E’ un leone, lo ha dimostrato tante volte…”, da Zingaretti: “gli auguri di una pronta guarigione a nome di tutta la comunità dei democratici” a Di Maio: “Spero si riprenda presto e che combatta con la forza che lo ha sempre contraddistinto anche questa battaglia“. Non si è sottratto nemmeno Matteo Renzi: “l’augurio è di tornare presto in campo“. L’Aula di Montecitorio, tutta, gli ha tributato un applauso. E, in serata, la telefonata del Premier Conte.

Tutto a posto. Le pedine non sono ancora cadute, non sono state spostate, sia pur inavvertitamente o, almeno, così ci si augura E intanto, sotto sotto, ci si affanna. Il 20 settembre, giorno delle Consultazioni Referendarie, si fa sempre più vicino ed insidioso e le incognite sono troppe ed eccessivamente pesanti da gestire, per chiunque. Chi è più esperto nel gioco alle strategie, forse, riesce a guadagnarsi qualche posizione, lì per lì, ma poi basta poco per ricapitolare indietro. Un nulla.

A volte, anche un semplice abbraccio con un caro amico.

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