‘Mater certa est’… anche quando si tratta di serpenti

‘Mater certa est’… anche quando si tratta di serpenti

Ha almeno 62 anni, poverino. E’ anziano o, come sottolineerebbero i più impietosi tra noi, vecchio. Risiede in Missouri, il ‘nostro’, nello specifico presso lo zoo di Saint Louis. Ebbene, l’esemplare di pitone palla – perché è dell’animale che stiamo parlando – ha deposto sette uova, nonostante da ben 15 anni non abbia incrociato l’ombra di un maschio.

361003, questo il nome all’anagrafe, vive nello zoo ormai dal 1961 e, in quel di luglio, fra divieti e restrizioni, avrebbe dato segno sorprendente di sé: “Francamente non ci aspettavamo che facesse un’altra covata“, ha dichiarato – tra lo sconcertato e l’euforico – alla CNN, Mark Wanner, responsabile zoologico di erpetologia.

Chiariamo bene, non si tratta di un ‘miracolo’, i pitoni della specie in questione – originari dell’Africa centro-occidentale – possono riprodursi asessualmente. Le femmine riescono ad immagazzinare lo sperma, per ritardare la fecondazione. Tuttavia, il periodo più lungo mai documentato era stato – finora – di sette anni.

Era accaduto nel 2009, stessa location, stessa ‘femmina’. Covata, purtroppo, senza esiti positivi, giacché nessuna tra le uova si era schiusa. Questo sì, va detto, anche allora, nessun contatto con l’altro sesso.

Stando alle ipotesi, la pitonessa potrebbe essere stata in contatto con un maschio alla fine degli anni ’80, poi nuovamente all’inizio dei ‘9. All’epoca, i custodi avevano d’abitudine riunire i serpenti nei secchi, mentre pulivano le loro gabbie. Una vicinanza, a quanto pare, promiscua: “Noi diciamo oltre 15 anni, ma voglio dire, è più probabile che siano passati 30 anni da quando è stata fisicamente con un maschio“, ha concluso Wanner.

E se la scienza ci assicura che è tutto a posto, a noi piace guardarla così, consolandoci con l’idea – magari infantile – che, in qualsiasi frangente: “La speranza – in fondo – è l’ultima a morire“.

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