Global Warming e quel prezzo troppo alto che paga la Terra

Global Warming e quel prezzo troppo alto che paga la Terra

Global Warming, Riscaldamento Globale, chiamatelo nella lingua che più vi piace… fatto sta, il fenomeno sta definendosi sempre di più all’attenzione degli studiosi, indaffarati a notificare e prendere sotto analisi ogni più piccolo cambiamento che interessa la Terra.

LE SPECIE IN PERICOLO

Così, se le renne hanno iniziato ad anticipare il periodo del parto, le aquile reali hanno spostato il momento della migrazione. Variazioni di comportamento, evoluzioni, che gli animali stanno mettendo in atto, per difendersi da un ambiente che, anziché alleato, pare rivelarsi il primo nemico. Con tutti i danni immaginabili…

Se per le prime – ad esempio – agendo come sopra, si mette a rischio la sopravvivenza dei cuccioli, per le seconde si rende, via via, più difficoltoso recuperare cibo e difendersi dai predatori.

LE VERIFICHE DEGLI ESPERTI

L’allarme è stato lanciato da uno studio della Ohio State University e pubblicato, di recente, sulla rivista Science. Gli animali che popolano le zone artiche e subartiche, a causa dell’aumento delle temperature, condizionate dai mutamenti climatici, provano ad adattarsi alla nuova situazione e si reiventano, mostrandoci inedite facce di sé.

Del resto, testimonianza accreditata, in questo senso, giunge a noi direttamente dai dati satellitari del Programma Copernicus, gestito da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione U: il mese di ottobre 2020 si attesta come il terzo più caldo mai registrato.

E se è vero che, negli ultimi 50 anni, il Pianeta ha segnato un aumento di circa 2,3 gradi, i ricercatori si stanno adoperando a comprendere come le abitudini della fauna artica si riscrivano, secondo i più freschi codici.

Si è dato luogo, dunque, ad una banca dati: Aama (Arctic Animal Movement Archive), che raccoglie tre decenni di studi sul monitoraggio degli animali.

Si contano in oltre 200 i progetti di ricerca che, nelle ultime 30 primavere, hanno valutato i movimenti di 8.000 esemplari marini e terrestri di 96 specie, dalle aquile reali – appunto – agli orsi; dalle renne alle alci, ai lupi.

Una mole di elementi, insomma, che dà luogo ad una seria preoccupazione. Ci si accerta di quanto il surriscaldamento influenzi il modo in cui gli animali si spostano, si nutrono e si accoppiano e, nel constatarlo, si lancia un segnale a l’intera compagine mondiale, giacché colpevoli o meritevoli lo siamo tutti, allo stesso modo.

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