Gli stupefacenti tesori d’Alessandria…

Gli stupefacenti tesori d’Alessandria…

Alessandria d’Egitto e tutti i suoi segreti. Infiniti, inimmaginabili. L’ultimo, in ordine di tempo, si concretizza nel ritrovamento di una mummia, i cui resti denunciano una lingua d’oro. Gli archeologi hanno effettuato la brillante scoperta presso il tempio di Taposiris Magna, antica città fondata, con tutta probabilità, da Tolomeo II Filadelfo, tra il 280 e il 270 a.C.

L’importante rinvenimento, frutto della stretta collaborazione tra due squadre di studiosi, la prima Egiziana, l’altra di origine Domenicana, è stato prontamente divulgato dal Ministero delle Antichità. Sul sito – si evince – sono state rinvenute, in totale, 16 sepolture. Le tombe erano scavate nella roccia, tecnica assai utilizzata in epoca greca e romana, poco più di duemila anni fa. Al loro interno, le mummie vertevano, purtroppo, in cattivo stato di conservazione.

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Ciò nonostante, la rivelazione.

L’abitudine, insieme a quella di arredare il sarcofago con amuleti e manufatti appartenuti al defunto, era anche quella – appunto – di regalargli una nuova lingua, in lamina d’oro, per consentire al caro estinto di poter comunicare anche dall’Aldilà, al cospetto del Dio Osiride, Signore degli Inferi e Giudice dei morti.

E NON FINISCE QUI

Ma i tesori non si fermano qui. Sempre sul posto, la medesima missione archeologica ha permesso il ritrovamento di una maschera funeraria. Apparteneva ad una donna, si pensa. Oltre ad otto fiocchi facenti parte di una corona d’oro e otto maschere in marmo, risalenti anch’esse al periodo greco-romano.

Khaled Abo El Hamd, direttore dell’Autorità delle antichità di Alessandria, ha riferito di una divinità, raffigurata su cartonnage – materiale costituito da strati di gesso, lino e colla – a proteggere l’involucro di una tra le numerose mummie. D’altro canto, “attorno alla testa di una seconda mummia, decorazioni dorate raffiguravano una corona, con tanto di corna e un serpente cobra“, ha spiegato la responsabile della missione, Kathleen Martinez, dell’Università di Santo Domingo. Sul petto, le decorazioni rappresentavano una collana, da cui pendeva la testa di un falco, simbolo di Horus.

Uno scrigno di inestimabile valore, insomma, questo lembo di Terra in cui, neppure troppo tempo fa, erano state rintracciate una serie di monete con il nome e il ritratto della regina Cleopatra VII, ultima della dinastia tolemaica di lingua greca, che regnò dal 51 al 30 a.C. In seguito alla sua scomparsa, l’Egitto sarebbe caduto sotto la dominazione Romana.

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