Quando l’Eden indossa il nome di Serrana

Quando l’Eden indossa il nome di Serrana

L’operazione – per così dire – che porta la firma del Governo Brasiliano, si intitola Progetto S, e riguarda il lillipuziano comune di Serrana, realtà dell’entroterra dello Stato di San Paolo, a 280 km dalla Capitale finanziaria del Brasile. Un complesso abitativo di – più o meno – 45 mila abitanti, fieri rappresentanti dell’intenzione di dare concreto respiro all’immunità di gregge.

Proprio così. Sarà questa, in auspicio, la prima città Covid Free. Il Ministero della Salute prevede, infatti, di vaccinare – fatta eccezione per donne incinta, persone affette da patologie gravi e minorenni – residente per residente. Missione, compiuta a suon di Coronavac e AstraZeneca.

Il giardino dell’Eden

Sono trascorsi appena pochi giorni dal diffondersi della notizia e subito si è registrata un’impennata nelle richieste di appartamenti, case, terreni. Tutto, pur di entrare a far parte della classe privilegiata di quanti godranno dei benefici di questo Eden, zona franca dalla pandemia, in cui reimmettersi nel ciclo di una vita piena sarà senza dubbio più immediato.

Niente rischi di contagio o corse in ospedale. Bye bye alle liste d’attesa per i ricoveri o alla ricerca affannosa di ossigeno e respiratori meccanici. Via, in sostanza, ogni tipo di angoscia, grande o piccola.

E, vista la situazione, in poche ore la realtà, sconosciuta ai più – è assurta, ora, a Mecca per quanti ne sondano opportunità e limiti. Si tratta, in sintesi – di una cittadina circondata dal verde. Gode di una discreta rete ospedaliera ed è adeguatamente collegata ai centri più rinomati. E, se tanto dà tanto, ad individuarla come futura e privilegiata residenza, sono soprattutto le classi abbienti, che già si sfregano le mani.

Tutto dipenderà – certo – dagli esiti dell’esperimento: “È uno studio inedito nel mondo“, conferma il governatore dello Stato di San Paolo, João Doria, in prima fila tra quanti hanno voluto investire sulla sperimentazione lanciata dall’istituto Butantan. Una sfida, raccolta anche dal sindaco, Léo Capitelli, che presenta, peraltro, un carattere ambizioso.

Proprio qui si è registrato il più alto tasso di contagi da Covid, rispetto a 100 mila abitanti. 5.248 casi, raccontano i numeri; circa il 12% della popolazione. Dunque, otto scuole sono già state allestite come centri di somministrazione e si stima, per la messa a punto del piano, una durata di tre mesi.

L’intera città verrà blindata, ovvio. Non si potrà entrare né uscire, fin quando non risulterà salvaguardato l’80% di chi vi risiede. “Non sarà solo una vaccinazione di massa, che comunque metterà in salvo la popolazione di Serrana“, spiega chi ha portato avanti gli studi clinici per Butantan.

Vogliamo verificare la sua efficacia e gli effetti sulla propagazione del virus; capire quanto ampio deve essere il numero di persone vaccinate, prima di interrompere il contagio. Studiare il comportamento delle nuove varianti del Covid e stabilire, come sembra, se il Sinovac riesce a contrastarle“.

Per un Paese che scalpita di tornare a produrre a pieno ritmo, riaprire le scuole, liberare gli ospedali, affrontare una crisi economica che ha fatto crollare il pil provocando l’ennesima recessione, tutto questo ha il sapore di una chimera. Destinata, tuttavia, a farsi verità.

Del resto, finora sono state distribuite 12 milioni di dosi, 10 di Sinovac e 2 di AstraZeneca e messo in salvaguardia il 2,5 % dei 212 milioni di brasiliani. Tempi troppo lunghi, che vanno affrontati con iniziative imperiose, massicce, destabilizzanti, persino per il virus.

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