Il furto del secolo, ma stavolta non si tratta di un film

Il furto del secolo, ma stavolta non si tratta di un film

Se vi dicessimo nome e cognome, vi susciterebbe una qualche reazione? Allora, vi forniamo una sorta di identikit: Alessandro Donati, 43 anni, milanese di nascita. Siete ancora perplessi su chi sia costui? Vi state domandando: ‘Perché dovremmo conoscerlo?‘.

Ebbene, non ne siete tenuti. Ve lo diciamo, così almeno in parte, potrete sentirvi sollevati. Tuttavia, sappiate che, dietro i furti che – negli ultimi anni – hanno interessato alcune tra le abitazioni più sfarzose di Londra, c’è il ‘nostro’, dalla nazionalità espressamente made in Italy.

FACCIAMO UN PASSO INDIETRO

Come lo sappiamo? Si è riconosciuto colpevole, davanti all’Isleworth Crown Court, ammettendo di aver sottratto valori, gioielli e denaro, per un totale di almeno 26 milioni di sterline – l’equivalente di 30 milioni di euro – dalle proprietà di Vip di primo calibro. Si parla di Tamara Ecclestone, figlia dell’ex-patron miliardario della Formula Uno; Frank Lampard, l’ex-calciatore e allenatore del Chelsea e Vichai Srivaddhanaprabha, proprietario del Leicester Football Club, successivamente scomparso in un incidente in volo.

Un po’ come in una sorta di remake di Caccia al Ladro, polizia e giornali hanno cominciato ad inseguirne gli indizi, interrogandosi sull’identità di colui che aveva ingegnato colpi tanto audaci. Ammirati, quasi, lo avevano, al fine, individuato in quel della Madre Patria. Arrestato, quindi, su Mandato Internazionale nell’ottobre scorso ed estradato il mese seguente, l’imputato, di recente, si è presentato presso l’Aula di Giustizia londinese, dove si è auto-denunciato per i misfatti. Crimini, architettati tra il 2018 e il 2019.

Il processo sarebbe, dunque, tutt’ora in corso, se non fosse che lungimiranti avvocati devono aver consigliato all’abile ladro di ammettere, senza troppe storie, le proprie colpe, in modo tale da vedersi riconosciute le attenuanti generiche ed incorrere, se possibile, nella clemenza della Corte.

LA CRONACA DEGLI ACCADIMENTI

A pochi giorni dalla sentenza, che verrà notificata a breve, possiamo, ciò non di meno, raccontarvi di questa curiosa e sorprendente escalation. La prima a finire sotto il mirino di Donati fu la residenza di Lampard. La refurtiva comprendeva due orologi del valore di 60 mila sterline, uno dei quali tempestato di diamanti. A pochi giorni di distanza, è toccato all’appartamento di Srivaddhanaprabha, tra gli uomini d’affari più facoltosi della Thailandia. Qui, l’Arsenio Lupin de’ noantri ha fatto mambassa di gioielli, altri orologi, più 400 mila sterline in contanti. Il colpo finale, invece, lo ha assestato presso la magione principesca di Tamara Ecclestone e consorte. Pensate, proprio sotto le Feste natalizie. La coppia, per l’occasione, era partita per una vacanza in Lapponia, con tanto di figlia e cane al seguito, lasciando la villa incustodita. L’italiano, presumibilmente tramite l’aiuto di complici – si parla, a tal proposito, dei domestici – avrebbe, dunque, avuto tutto il tempo per agire indisturbato, riuscendo a trafugare preziosi, opere d’arte e altri valori, per 25 milioni di sterline.

Il furto del secolo, insomma, come hanno voluto proclamarlo media e carta stampata, è frutto dell’ingegno di quattro ‘Uomini d’oro‘, per citare un altro film, datato 2019, prodotto nostrano, per la regia di Vincenzo Alfieri, ispirato, a sua volta, ad una storia vera. E se Donati vanta, in terra natia, piccoli precedenti, per furto e ricettazione, il 44enne Alessandro Maltese, suo complice, è addirittura incensurato. In loro soccorso, due croati di etnia sinti: Jugo Jovanovic, con un lungo curriculum criminale alle spalle e Daniel Vukovic.

Identificati per mezzo delle telecamere e ricercati attraverso le strade di mezza Europa, degli altri tre si sono perse le tracce, dissolti nel nulla. Diversa la sorte per Donati, che dovrà sottostare, almeno per un determinato periodo, all’ospitalità riservatagli presso le prigioni, non troppo comode, di Sua Maestà britannica.

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