Ciak… e suona di Liberazione

Ciak… e suona di Liberazione

Ed eccoci al dunque, che il fatidico giorno è fin tanto arrivato. 26 aprile e, per i cinefili, si riaprono le porte delle sale cinematografiche. Stanotte è stata ‘la notte’, quella in cui Los Angeles conferisce alle Star Internazionali il dovuto riconoscimento. Per l’occasione, l’Oscar per il miglior film è andato a a Nomadland di Chloé Zhao. Statuetta, attribuita ai produttori Frances McDormand, Peter Spears, Mollye Asher, Dan Janvey e Chloé Zhao. Ma anche premio, per la miglior regia, a Chloé Zhao, seconda donna ad aggiudicarsi il trofeo e prima, asiatica. Migliore attrice protagonista, non di meno, Frances Mcdormand.  Un film che, come suggeriscono i diretti interessati, “ci ha insegnato il senso della resilienza e della speranza“.

Resta a bocca asciutta l’Italia. Non ce l’hanno fatta né la Pausini, con al sua performance Io sì, ne La vita davanti a sé di Edoardo Ponti; né Mark Coulier, Dalia Colli e Francesco Pegoretti, per il trucco di Pinocchio (regia di Matteo Garrone) o Massimo Cantini Parrini, per i costumi. Poco importa, giacché oggi l’evento è un altro ed ha il sapore dell’incredibile.

Pronti al brindisi, che quasi si era persa la convinzione di potercela fare.

Dopo oltre sei mesi di chiusa, si torna a riaccomodarsi nelle poltrone, dalle quali tanto ci piace assistere agli spettacoli. Certo, il via libera vale unicamente per le zone gialle e le multisale, al momento, rimangono inaccessibili, ma ingressi ridotti e distanziamento, a stento frenano l’emozione di ritrovarsi di fronte al Grande Schermo.

E, allora, cosa vedremo nelle prossime settimane?

Il ritorno si prefigura ‘con il botto’: Mank, di David Fincher, si è aggiudicato 2 Oscar; uno, per la sua interpretazione come migliore attrice non protagonista in Minari, opera del regista coreano Lee Isaac Chung, se lo è portato a casa Yuh-jung Youn.

A seguire, il 29 aprile debutteranno, appunto, il sovra citato Nomadland e la commedia nera Una donna promettente (miglior sceneggiatura). Dal 5 maggio, con Vanessa Kirby, potremo assistere, poi, a Pieces of a woman.

Un cartellone, a dirla tutta, già saturo, dominato dalle pellicole in arrivo dai Festival, in attesa dei blockbuster. E’ il caso del messicano Nuevo orden di Michel Franco, i ritratti in non fiction di Nilde Iotti, Il tempo delle donne di Peter Marcias e The Rossellinis, di Alessandro Rossellini. Ancora, la dramedy Est – Dittatura Last Minute di Antonio Pisu, con il ‘nostro’ Lodo Guenzi.

Gli appassionati di Wong kar-Wai potranno rifarsi gli occhi, il 28 aprile. In uscita evento, il cult In the mood for love, a 20 anni dall’esordio. Stesso giorno, debutterà Lei mi parla ancora, del Maestro Avati. Tra gli altri, l’Orso d’oro a Berlino Bad Luck Banging Or Loony Porn e Due, dell’italiano Filippo Meneghetti. Il 6 maggio sarà la volta, anche, di Corpus Christi di Jan Komasa

E se, per la ripresa, c’è chi ha scelto di proiettare all’alba, come a sottolineare… ‘dove eravamo rimasti?‘ il medesimo film con cui si erano chiusi i battenti, c’è chi punta, per la riapertura, sulla presenza dei protagonisti, pronti a rispondere alle domande degli astanti.

E Festa sia. Che, seppur di cartone, quello del nastro perforato è un mondo che ci invita a sognare…

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