Andrea Delogu: da conduttrice a cartoon

Andrea Delogu: da conduttrice a cartoon

Era già successo e sempre per una ‘giusta causa’. Adesso, a lasciare che la si trasformi in un cartoon è Andrea Delogu, in virtù dell’iniziativa #IoSonoDiverso. Per l’occasione, la conduttrice ha deciso di prestare il proprio volto, in favore della divulgazione, riguardo al tema della dislessia.

Ho scelto di partecipare a questo progetto, perché sono cresciuta con i supereroi; con i protagonisti dei cartoni animati“, ha spiegato in Conferenza Stampa, nel corso della presentazione dell’idea, targata Cartoon Network.

Quelli in cui tutti noi ci siamo riconosciuti, di cui siamo innamorati e che sono sempre stati speciali… diversi dal normale. E’ giusto, quindi, che la diversità venga vista come un super potere”. Nulla di straordinario, per una ragazza cresciuta, insieme ai genitori, presso la Comunità di San Patrignano. Una che, del confronto con l’altro, ha fatto assai più che un’abitudine e dal quale ha imparato ad attingere beneficio.

Dunque, grazie al talento di SIO, pseudonimo di Simone Albrigi, sarà, la ‘nostra’, tra i protagonisti de “Lo Straordinario Mondo di Gumball“.

La 38enne, che sul disturbo ha addirittura scritto un libro: ‘Dove finiscono le parole. Storia semiseria di una dislessica‘, soffre, del resto, della problematica, in prima persona.

Purtroppo, per tanti anni, questa patologia è rimasta sconosciuta e non veniva mai considerata. Io l’ho scoperto solo a 26 anni e ci sono state tante persone che hanno rinunciato al piacere della lettura, proprio perché avevano sofferto per essere state giudicate male, senza che nessuno, realmente, sapesse della loro dislessia”, aveva confessato, neppure troppo tempo fa.

D’altronde, “la dislessia non si supera, perché è una caratteristica, non una malattia. Ho scoperto di averla da adulta e ho imparato tecniche, per affrontare prove che, a scuola, mi avevano fatto penare molto. Ci sono obiettivi da raggiungere, attraverso la forza di volontà e l’applicazione. Devi arrivare agli stessi risultati degli altri“, conclude. E non ci resta che convenire, nel racconto di un ‘difetto’, una manchevolezza che, al pari di numerosi altri, propri della specie umana, può rivelarsi, se bene ‘usato’, come sorta di trampolino di lancio per superare debolezze e/o esitazioni che, a lungo andare, rischiano di diventare limitanti.

E’, semplicemente, un’opportunità per mettersi alla prova e stabilire un’equilibrio, ex novo, consci che a tenere le briglie del grande carrozzone che è la vita siamo noi, e nessun altro.

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