Ponza, vecchia amata amica isola…

Ponza, vecchia amata amica isola…

Gita a Ponza, senza rancore. In che senso? Nel senso che, se le vacanze si programmano, per ora, appena fuori dalla porta di casa, ancora incerti, diffidenti rispetto a quanto potremmo trovare avventurandoci più in là, appare altrettanto evidente, ai nostri occhi, che esistono destinazioni, neppure troppo lontane dalla nostra portata, che nulla hanno da invidiare a quel che, in apparenza, rimane più esotico. E, anzi, semmai vale il contrario.

Sarà per via dei paesaggi, sarà l’atmosfera che si crea, il clima, l’aria che si respira… certi luoghi respirano – consapevolmente o meno – di magico. E, se non li conosciamo trascorriamo le ore a sognarli; mentre, se già ne abbiamo acquisito memoria, ne sentiamo, presto o tardi, la nostalgia.

Così, ecco Ponza. Che non serve evocarne le spiagge, costellate dal mare, meraviglioso; raccontare del porto, effervescente, vero fulcro di vita. Descrivere l’amenità che conservano in sé le passeggiate in campagna, la calma che regalano alcuni spiazzi o la sofisticata allure, dai toni leggendari, che si trascina dietro l’isola tutta.

Del resto, sa rendersi talmente accessibile che lo si può verificare di persona. 1 ora di aliscafo da Formia, piuttosto che, in alternativa, 2 ore e 30 minuti di traghetto, e il gioco è fatto.

Dicevamo dei vari lidi: ora, tra l’altro, sono smoke-free. Ebbene, rappresentano solo il preludio di un periplo (doveroso) in barca, tra insenature, scogliere a picco nell’acqua e un intervallarsi di rocce, dalle sfumature più disparate. La più frequentata è quella del Frontone. Come una bella donna, passata ‘una certa’, si imbelletta per la sera. Così, la musica ne accompagna l’accesso, fino al calar del Sole.

Ma, se si decide di mettersi in navigazione, ci si può spingere fino a Palmarola, a 7 miglia (nautiche) di distanza. Si intravedono, da lontano, la baia di Circe e, tra i faraglioni Le Galere, la villa, proprietà della famiglia Fendi.

Oppure c’è Zannone, in direzione nord-est, il cui valore naturalistico la rende perla del Parco Nazionale del Circeo. Guardare l’alba dal punto più prominente, sede – Semaforo, così viene definito – di un’ex stazione telegrafica Militare è altrettanto suggestivo che visitare l’Orto Botanico, creato negli ani ’80, in località Belvedere; o sondare i segreti della Cisterna romana della Dragonara, scavata nel tufo 2000 anni fa e tutt’ora intatta.

E, poi, dopo il tramonto, le terrazze che, una dopo l’altra, si animano, per diventare interpreti delle esigenze di chi, proveniente da barche e yacht in attracco, manifesta l’aperta volontà di ballare sotto le stesse, sorseggiando, magari, un aperitivo e godere fino a tarda notte della malia, di cui solo certi siti sanno rendersi protagonisti.

E, intanto, tutto parla d’estate…

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