In fin sul Lago d’Orta… e che ti trovo?

In fin sul Lago d’Orta… e che ti trovo?

C’è un lembo di terra ‘piccino picciò’… un’isola, per esser precisi, abitata da meno di 100 persone. Tra costoro, 70 sono monache di clausura, impegnate nello studio dei testi sacri, quando non immerse nella preghiera. Leggenda vuole che due fratelli religiosi, Giulio e Giuliano, ottenessero il permesso da Teodosio di girare per l’Italia, al fine di convertire la popolazione pagana al Cristianesimo e edificare 100 chiese. Ebbene, l’ultima vollero costruirla proprio in questo posto, suggestivo, certo, ma abitato, si narra, da rettili e persino da un drago, che non lasciavano scampo ad anima viva. Fu la preghiera a venire loro in soccorso. Il mantello di Giulio divenne di pietra e, dunque, resistette agli attacchi degli insidiosi animali, tanto da sconfiggerli.

Ecco, adesso conoscete la storia di quella che – per via della quiete che la circonda – viene anche definita Isola del Silenzio. Va bene, tutto molto bello e, forse, anche interessante, ma dove si trova esattamente questo luogo? Avete presente il lago d’Orta? La vostra destinazione risiede in quel borghetto del Novarese inserito tra i più belli della Penisola; e l’isola di San Giulio vi si pone al centro.

Una località incantata, fuori dal tempo, in cui sottrarsi al caos frenetico della vita cittadina, per sottoporsi a ritmi diversi. Una modalità slow, invalsa, probabilmente a chi ama le andature veloci, ma eccezionale per chi, al contrario, desideri ritrovare se stesso, in una cornice di serenità.

E, se ciò non bastasse, ancor più vivida è resa la curiosità, se si pensa al nomignolo che caratterizza questa zona del Novarese. La strada ad anello che costeggia l’isolotto è disseminata, infatti, di cartelli – tradotti in diverse lingue – che riportano massime, scritte da Madre Anna Maria Canopi, la badessa dell’atollo.

Ma attenzione, se si affronta il medesimo percorso in un determinato senso, gli aforismi parleranno e ispireranno al silenzio; in direzione opposta, inviteranno alla meditazione profonda.

Non a caso, la principale via è detta anche ‘del silenzio‘ e/o ‘della meditazione‘, stando all’espediente appena descritto. Un sito dall’atmosfera sospesa, in cui il gioco, per i turisti, sta tutto nell’adeguarsi alle conformità ivi proposte, senza tema di annoiarsi.

Un’ultima curiosità: non meno di qualche anno fa – era il 2016 – Giuseppe Tornatore volle girare da queste parti il suo La Corrispondenza. Il borgo antico assunse, nelle riprese, l’appellativo di Borgo Ventoso, mentre numerose il regista pretese che fossero le scene in prossimità della riva, omaggio di un cineasta geniale ad una bellezza senza tempo.

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