Cucina botanica? …perché no!

Cucina botanica? …perché no!

Facciamo una scommessa? Il sito si chiama Cucina Botanica… a seguire, un .com e Carlotta Perego ne è la fondatrice. Un canale YouTube, oltre che progetto Social, intenzionato a diffondere la cucina vegana, anche tra le maglie dei più scettici. Le ricette, del resto, rimangono il più possibile attaccate alla tradizione, evitando, ovviamente, l’utilizzo di prodotti di origine animale.

Ebbene, da subito l’influencer si è distinta per i toni niente affatto totalitaristici – anzi, diciamo pure gentili – che le hanno permesso di conquistare proseliti, anche tra quanti sono e intendono rimanere onnivori, costi quel che costi.  

E’ vero, vi abbiamo chiesto di fare una scommessa ma, a ben guardare, questa è già vinta.

La ‘nostra’ – diversamente da molti altri – non è il risultato di un esperimento di tendenza. Classe 1993, è diventata vegana a 19 anni e benché abbia intrapreso studi differenti, quando si è trovata di fronte alla strada che meglio le corrispondeva non ha esitato. Volo per Los Angeles e via, a frequentare la Matthew Kenney Culinary Academy. Un percorso, che l’ha condotta all’insegnamento, prima in sede, poi sul web, una volta di ritorno in Italia. Ed è proprio così che è nato il sito di cui sopra, con tutti i suoi allegati. Nel 2020, poi, pure la pubblicazione di un personale ricettario.

Cominciate a comprendere?

Adesso Carlotta è tra le vegane più amate del web. Il clima familiare che è stata in grado di crearsi attorno la agevola nella comunicazione inter-nautica e non smette, su queste basi, di acquistare followers. Non intende imporre il proprio pensiero – ed è qui la rivoluzione – bensì, solamente, promozionarlo, secondo un’idea di alimentazione che rispecchi i canoni del sano e sostenibile.

Niente carne, pollo, pesce, uova, latte e latticini, così come il miele. Non è un gioco da ragazzi, sia chiaro. Eppure la 28enne è pronta a dimostrare – e riesce – come mangiare vegano non significhi rinunciare e basta. Tutt’altro. Rappresenta la porta d’accesso ad un nuovo mondo, estremamente gustoso e saporito. E garbato, secondo l’accezione di un credo che non si impone, non specula. Solo, propone e si propone, in quanto a soluzione ‘altra’ dell’approccio con il cibo. Bando alle regole, via le imposizioni. Qui si cucina, ci si diverte, si impara… e si mangia.

PASTA AI QUATTRO POMODORI

INGREDIENTI:

  • 200 gr di pasta di semola di grano duro
  • 6 pomodori San Marzano
  • 10 pomodori datterini gialli
  • 4 pomodori secchi
  • 100 ml passata di pomodori ciliegini (se non l’avete, andrà bene una comune passata)
  • 6-10 foglie di basilico fresco
  • Mezzo scalogno
  • Olio extravergine
  • Sale
  • Facoltativo: peperoncino

PREPARAZIONE:

  1. Mettete sul fuoco una pentola d’acqua salata e iniziate, tagliando i 6 pomodori San Marzano a pezzetti, dividendoli in 4.
  2. Tritate mezzo scalogno e mettetelo in una padella, con un filo d’olio e uno spicchio d’aglio. Aggiungete i pomodori al soffritto, salateli e fateli saltare in padella, per 5 minuti. Poi, versate 100 ml di passata e fate cuocere il tutto, ancora 5 minuti.
  3. A questo punto l’acqua starà bollendo. E’ il momento di buttare la pasta.
  4. Mentre quest’ultima cuoce, tagliate i pomodori secchi a pezzetti, che andranno aggiunti alla fine e tagliate anche i datterini gialli, in sezioni molto piccole. Una serie di cubetti, dal lato di circa mezzo cm. Costituiranno la punta di freschezza della ricetta.
  5. Una volta scolata la pasta, al dente, unitela al sugo che avete cotto prima, aggiungendo anche i pomodori secchi tritati e il basilico, mescolando bene. Se volete, in questo momento potete anche aggiungere del peperoncino.
  6. Impiattate, terminando con i pomodorini gialli e un filo d’olio e servite.
  7. Eccolo, il vostro piatto dell’estate.

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