2021: l’anno delle fiamme che fagocitano la Terra

2021: l’anno delle fiamme che fagocitano la Terra

L’estate rovente, la più calda che si sia registrata da tempo immemorabile. L’estate dei Talebani e di Gino Strada che va via. L’estate, pure ed inevitabilmente, dei roghi. A fare incetta di ettari ed ettari di terreno, coltivato o coltivabile, e non solo – di recente è toccato, pure, alla tenuta di Castelporziano, residenza estiva del capo dello Stato, oasi faunistica e riserva naturale di inestimabile valore nell’area sud di Roma – fauci di fuoco, pronte a divorare ogni cosa gli SI ponga di fronte.

Un incendio, in questo caso, domato prima che si propagasse, limitando i danni a una ventina di metri quadri di terreno. Tuttavia, i fascicoli aperti dalla Procura riguardo agli atti vandalici succedutisi nell’ultimo periodo, non fanno altro che accatastarsi, uno via l’altro, sulle scrivanie di chi di inchieste se ne intende.

Basta chiamarli piromani. Le parole contano. Chiamiamoli per quello che sono: piro-criminali”. E’ l’invito, lanciato da Carlo Cottarelli, Direttore del Fondo Monetario Internazionale. E’ doveroso parlare, insomma, di criminalità pura. Non meno di qualche giorno fa, le richieste di intervento aereo ricevute dalla Protezione Civile sono state 40, provenienti da tutta Italia. Secondo l’European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione Ue, quest’anno il fuoco, lungo la Penisola, ha già devastato un’area grande quanto Venezia, Genova, Torino, l’Aquila e Napoli messe insieme.

L’estate non è ancora finita e, d’altro canto, in questa sorta di funesta battaglia, non siamo neppure soli.

Milleduecento vigili del fuoco stanno combattendo, da lunedì, nel tentativo di domare un incendio nelle colline della città costiera di Saint-Tropez, nel sud della Francia. Una persona ha perso la vita. Settemila abitanti dell’area e turisti sono stati allontanati. Il più grave rogo verificatosi per il Paese, durante la stagione estiva. Alimentato da venti fino agli 80 km/h e dal gran caldo. Interessati, al riguardo, oltre 6.000 ettari, 5.000 dei quali sono stati devastati.

L’incendio non è progredito, ma non significa che sia sotto controllo“, si rende noto. La prefettura del Var ha, quindi, richiamato tutti, turisti e residenti, alla “massima vigilanza“.

Dunque, si è già avviata la perlustrazione dell’Aviazione per mezzo dei Canadair, una tra le numerose azioni messe in atto, per ritardare la progressione delle fiamme. La Costa Azzurra è ricoperta di boschi di sughero, che ospitano animali e vigneti. Un patrimonio, un altro, al di là del nostro, che vale la pena difendere ad ogni costo.

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