La tintarella e quel lungo percorso lungo la strada dell’edonismo…

La tintarella e quel lungo percorso lungo la strada dell’edonismo…

Chi pensa che sia esistita da sempre – ci duole dirlo – è in procinto di cadere in un grande errore, giacché, anzi, l’abbronzatura è una conquista recente. Sudata – e qual termine meglio si adatta – di secolo in secolo, di anno in anno. Laddove il colore più ambrato era, infatti, segno di una condizione di vita meno agiata si è andato, via via, sostituendo all’idea di uno spettro di possibilità economiche ampie… e piacevoli. Vale a dire sfarzo, lusso, vezzi, da togliersi senza pensarci troppo.

Dunque, non solo di una mera questione estetica si tratta, bensì qui – cari nostri – si fa cultura. Quella, almeno, sociale dell’Occidente. E, in effetti, nell’Antica Roma, i Patrizi tracciarono un confine netto con i Plebei, sfoggiando un incarnato eburneo, effige della loro condizione di benessere. Un canone, che si è protratto via via, testimoniato dalle più rinomate opere d’arte. E non è certo un caso che le figure religiose e/o divine – e, al pari, nobili e regnanti – posseggano costantemente carnagioni candide.

La svolta – profondissima – giunge agli albori del XX secolo. Colpa – potremmo sentenziare – di Niels Ryberg Finsen, premio Nobel che, nel 1903, scopre la fototerapia, ovvero come, attraverso l’utilizzo della luce solare, si possano curare una serie di malattie, direttamente collegate alla carenza di vitamina D. Assorbibile, per l’ appunto, quest’ultima, tramite l’esposizione al Sole.

Fatti… medici e altrettanti, strettamente legati al vivere quotidiano. E’ la volta della Rivoluzione industriale. Le campagne si svuotano, per fornire spazio ad uno stuolo di fabbriche e industrie. E si modifica, per conseguenza, anche lo stile di vita. La classe dominante è mutuata da imprenditori, borghesi e figure inedite, dal background piuttosto differente e che, di fatto, inventano il turismo. I viaggi non sono più esperienze formative; ora si insegue il divertimento. Con tutto quel che ne consegue…

Una rivoluzione, che individua nella stilista Coco Chanel la sua massima esponente. Nel pieno degli anni ’20, al rientro da una vacanza in Costa Azzurra, Mademoiselle si fa trovare, dalle sue clienti, con la pelle dorata. Icona di stile, amatissima e copiatissima, può considerarsi alla pari delle odierne influencer. Non c’è donna che non aspiri ad emularla, diffondendo la tendenza che ci portiamo appresso sin oggi.

Cinema, televisione e riviste sfoggiano, sulle rispettive copertine, attrici e attori dalle tonalità ambrate, facendosi portavoce di mete esotiche e invitando lavoratori e operai ad anelare le tanto agognate vacanze. Sintomaticità, che esplode, letteralmente, negli anni ’80. I Solarium invadono le città e non c’è chi, in casa, non possegga almeno una lampada portatile, maniera elementare per preservare un colorito, pronto a sbiadire al primo cenno d’autunno. Trend che, peraltro, si è avvicendato, nel tempo, nutrendo di favole e intenzioni i successivi trent’anni. E coadiuvato, come se non bastasse, dall’esordio degli autoabbronzanti e dal contributo tecnologico, fatto di creme sempre più performanti.

Oggi giorno, la parola d’ordine – lo vogliamo ben sperare – è consapevolezza, tanto sui benefici inerenti al Sole, quanto sugli eventuali danni. Rughe, macchie, segni… ma si va ben oltre: ustioni, scottature e, talvolta, melanomi. Impensabile, ad un passo dal 2022 – tranne che in rari casi – ipotizzare una tintarella permanente. La consideriamo out, associata a un gusto desueto e ormai stanco. Si tende, piuttosto, a studiare come proteggersi, ad escogitare il modo per mantenere la tinta cool che tanto ci conferisce salute, enfatizzandola, magari, per mezzo del makeup. Ma denigriamo, arrivati a questo punto, le ostentazioni.

Mantenere la propria carnagione originale, del resto, significa anche allontanare il rischio eventuale di imperfezioni. In Corea del Sud – tanto per citare un esempio – la cura della pelle è considerata alla stregua di uno sport nazionale: d’alabastro, come vuole la norma.

Insomma, a fronte di una libertà di scelte e comportamenti, ci si muove in direzione della naturalezza. Ancor più, aggiungiamo noi, armiamoci di buon senso, miglior guida a tutte le nostre azioni, dalle più sciocche a quelle davvero importanti, financo per la salute.

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