Sfondiamoci di cibo… ma che si sappia in giro

Sfondiamoci di cibo… ma che si sappia in giro

Nemmeno ci fa più effetto, che quelli che definiamo come ‘disturbi alimentari’, con tanto di annessi e connessi, sono diventati talmente familiari, in una Società tutta scompaginata come la nostra, da non farci, quasi, più caso. Anoressia, bulimia… che noia. Non ci si potrebbe inventare qualcosa? Qualcosa di più intrigante, più adrenalinico… insomma, più pericoloso o, almeno, evidentemente azzardato? Che, a ben guardare, fin tanto che non ci riprendiamo con un telecamera, qualsiasi sia l’impresa, è come se non fosse mai esistita. Qui urge proporsi agli occhi del mondo. Vendersi, come merce di scambio, al prezzo che risulti il più conveniente per l’acquirente.

Ecco, allora, che il fenomeno non è neppure nuovo, ma – di certo – è tornato in auge, in seguito alla dipartita di Omar Palermo. Si faceva chiamare, nel suo, Youtubo anche io e – per l’appunto – racimolava milioni di visualizzazioni dal tinello di casa, semplicemente sfondandosi di cibo, con tanto di ‘analisi’ pre e post pasto. Una tendenza, quest’ultima, che gli esperti definiscono Mukbang e di cui Palermo rappresentava, in Italia, il massimo esponente.

Si tratta, in pratica, dell’abitudine a riprendersi, intenti a strafogarsi e, intanto, si dialoga, riguardo alla propria quotidianità, con gli spettatori virtuali. A volte si mangia e basta, dando risalto, semplicemente, ai suoni della masticazione. L’acronimo di riferimento è ASMR, che sta a significare Autonomous Sensory Meridian Response (Risposta Autonoma del Meridiano Sensoriale), stante la quale, pare che una serie di rumori nitidissimi diano libero sfogo ad una “sensazione piacevole di formicolio al cuoio capelluto, lungo la schiena o sulle spalle, accompagnata da uno stato di rilassamento mentale“. Rumori che, per l’appunto, vengono catturati da microfoni super sensibili, in grado di amplificare le emozioni. Belle, brutte? Questo, poi, è da stabilire.

Per essere chiari, nulla, nei video in questione, ricorda o ha minimamente a che fare con ciò che consideriamo cultura gastronomica. Tutto, qui, si concentra e si si riduce al solo gesto del mangiare. Ancestrale, nudo, ferale. E si va dal junk food ai sempre verdi spaghetti al pomodoro o mozzarelle. Purché le quantità siano illimitate. Purché l’occhio di chi guarda ci si infogni, in questo spettacolo e rimanga ad esso incollato.

Un rituale – concediamoglielo – nato, anche, per sconfiggere il senso di solitudine, nei momenti del pasto, da parte degli Asiatici. Protagonisti sono, infatti, per lo più, giovani donne magrissime, che ingurgitano ogni qualsivoglia alimento capiti loro a tiro, capaci di suscitare disturbo, disgusto, raccapriccio, talvolta, eppure in grado, così facendo, di guadagnare fin altre i 10mila dollari al mese.  

E c’è chi, come Saha, youtuber mascherata, si ingozza di pasta e salumi, mentre racconta la sua vita, comprese tutta una serie di vicende totalmente intime. O Alessia Liberale che, sul canale YouTube Passionmakeup89, alterna video a tema trucco e Mukbang. Multitasking, insomma. Sappiamo, a suo carico, che preferisce il sushi e raccoglie, in media, 15mila visualizzazioni. Niente male, tra un maquillage e una mega abbuffata.

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