Green e digital: l’istantanea delle occupazioni che vanno di moda

Green e digital: l’istantanea delle occupazioni che vanno di moda

Più 21,3%. Un aumento esponenziale, dall’annata 2013/14. Di cosa stiamo parlando? Udite udite, niente meno che di iscrizioni universitarie. Quelle, cioè, delle quali, negli ultimi anni, si preventivava un tracollo. E invece… I dati Ocse, a tal proposito, parlano chiaro.

Anche oggi, nonostante la pandemia, la formazione risulta essere il faro da seguire. Merito del Recovery Fund che ha alleggerito, per così dire, le manovre al riguardo, potenziandone, tra l’altro, le risorse economiche.

Dunque, Governo in prima linea, anche gli sforzi delle Università saranno indirizzati verso la costruzione di percorsi formativi ‘utili’. Capaci di dare risposta ai bisogni delle Organizzazioni; sostegno allo sviluppo dell’Imprenditorialità; potenziamento del Public Engagement e realizzazione di beni pubblici, di tipo culturale e sociale.

E, in chiave di ripresa, si investe soprattutto in settori, in grado di supportare la trasformazione sostenibile dell’economia: diffusione e utilizzo di tecnologie pulite; crescita degli investimenti nelle energie rinnovabili e nella riduzione dei consumi; sostegno ai sistemi di trasporto sostenibili; diffusione dei servizi a banda larga; digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e incentivi all’accesso ai servizi in digitale dei cittadini. In particolare, la Commissione Europea fomenta investimenti e riforme indirizzati su competenze specialistiche: istruzione e formazione professionale, per tutte le età; offerta di posti di apprendistato, con particolare attenzione alle donne e ai giovani che entrano nel mercato del lavoro.

Diventano, per conseguenza – segno dei tempi che cambiano – indispensabili soft skills e competenze digitali. Le richiedono, del resto, tutte le Aziende e a tutti i livelli. Anzi, scendendo nel dettaglio, alla luce dell’impatto pandemico, si parla, attualmente, di e-skills, vale a dire figure, in grado di lavorare anche in chiave 4.0 e in modalità smart working, designate ad innescare, nei propri luoghi di origine, lo sviluppo di una nuova imprenditoria. Un modo, alternativo e innovativo, per concedere nuovo slancio ai territori, specie quelli marginali, a maggiore ritardo economico.

Dunque, focus puntato su green e digitale, campi destinati a conoscere un vero boom nei prossimi anni.

Stando al rapporto fornito da Unioncamere, siamo ad un momento di svolta. Nel prossimo quinquennio si registrerà un’accelerazione dei fenomeni di ricomposizione professionale. Rispetto al passato, verranno richieste figure tecniche e specialistiche, tese ad inserirsi in quella che viene ritenuta la Strategia di Specializzazzione Intelligente, opera del Governo.

Schierata sulla griglia di partenza, la ricerca, per poi concentrarsi su servizi innovativi, attraverso lo sviluppo delle tecnologie abilitanti per far crescere la ricchezza, performarne la distribuzione e scommettere su nuovi posti di lavoro, in via duratura.

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