Plautilla… donna d’arte e di pensiero

Plautilla… donna d’arte e di pensiero

Una rivoluzionaria silenziosa… Dicono questo di me. Che sono stata l’artefice di una prima volta, incentrata sulla bellezza. Un’artista. Di più, una pioniera. La prima architetta d’Europa.

Affermano, pure, che regalai alla Roma Barocca di allora una scintilla d’arte pura. E, oggi, la Città Eterna mi ringrazia, attraverso una Mostra che mette in risalto l’intera mia produzione grafica e pittorica e vari altri progetti, recuperati presso gli archivi di Stato. Uno su tutti? Quello ideato per il rifacimento della Scalinata di Trinità de’ Monti.

Scusate, mi rendo conto che il mio nome non è abbastanza famoso affinché voi lo conosciate. Ma io mi chiamo Plautilla; Plautilla Bricci  e, se siete in vena di curiosare nel mio operato, non vi resta che recarvi nel cuore della Capitale, in zona Trastevere. In via della Lungara 10, in quel della Galleria Corsini, già da due giorni e fino al 19 aprile 2022 ci si può apprestare… a farmi visita.

Ve lo dico, giacché pare che io rappresenti una figura importante, una di quelle capaci di segnare i tempi. Ma cominciamo dal principio…

Sono nata nell’agosto del 1613, in quel dedalo di vicoli intorno a piazza del Popolo che, allora e anche dopo, quotava un’alta densità di anime, laboriose ed irrequiete: pittori, musicisti, scrittori.

Pensare che mio padre era tra gli artisti iscritti, per l’appunto, al circolo del Cavalier D’Arpino. E guardatevi bene dal pensare che, all’epoca, non vi fossero donne abbastanza in gamba, per attirare intorno a sé incarichi prestigiosi o ricche commesse. Io ero, caso vuole, proprio tra quelle.

Del resto, la sorte ci voleva così – e così pure, ci costringeva la Società – chiuse tra le mura di un monastero, intente a dipingere o a riprodurre miniature, in sfogo alla nostra passione; oppure, figlie di talenti creativi, spiriti liberi che, sin dall’infanzia, respiravano la stessa aria che nei, laboratori, spinge all’apprendimento delle più sofisticate tecniche pittoriche. Così era per me. Così fu, pure, per Artemisia Gentileschi.

Certo, non era cosa frequente, mi direte voi e lo ammetto. Ciò nonostante, potei dare il mio…

In particolare, l’incontro che più mi incentivò nel percorso di cui sopra fu quello con  l’abate Elpidio Benedetti. Messo pontificio a Parigi, al suo ritorno dalla Francia era in cerca di giovani prodigi da proporre al cardinale Mazzarino.

Lo rammento, come fosse oggi. Eravamo intorno al 1630. Da quel momento, lavorai alacremente e armata di costanza e spiace constatare che quel che è pervenuto ai nostri giorni è solo una ristretta parte della mia produzione, peraltro risalente al periodo successivo a quello in cui collaborai con l’Accademia di San Luca.

Dipinsi, parecchio. Eppure tutti si ostinano a chiamarmi l’Architettrice, forse per via della costruzione della villa – prodotta con l’ausilio di mio mio fratello Basilio – presso Porta San pancrazio, che in molti conoscono come ‘del Vascello‘. Peccato vedere tanta fatica rinnegata dalle cannonate francesi, nell’assedio alla Repubblica Romana. A quei tempi mi elogiarono.

Ciò che rimane di me è – sicuramente – la cappella, dedicata a Luigi IX, edificata all’interno della Chiesa di San Luigi dei Francesi. Il mio talento era lì, davanti agli occhi di chi volesse vedere, esposto accanto ai lavori del Caravaggio.

Due trionfi. Già, ma io ero molto altro. Nel 1692, come immaginerete e secondo quanto vi ho accennato, mi ritirai anch’io in convento. Terminai i miei giorni proprio lì, nel quartiere di Trastevere. Correva l’anno 1705.

Vedete, vorrei potervi svelare di più. ma il mio carattere è schifo alle chiacchiere. Preferisco l’agire al dissertare. Ecco perché vi chiedo e ve ne prego: “Venitemi a trovare e fatevi una personale idea di quel che avete di fronte. Delle leggende che si narrano a mio credito. Di ciò che vi colpisce. Amate la gioia che le immagini procurano ai vostri occhi, arricchite i cuori e riempiteli di una grazia che non chiede di essere trascendente, poiché si completa già nella sua umanità. Soprattutto… siate felici“. Plautilla

Info Mostra

SEDE: Galleria Corsini, via della Lungara 10, Roma

APERTURA AL PUBBLICO: 5 novembre 2021 – 19 aprile 2022

ORARI: da martedì a domenica, dalle ore 10.00 – 18.00. Ultimo ingresso alle ore 17.00Chiuso il lunedì

BIGLIETTO BARBERINI CORSINI: Intero 12 € – Ridotto 2 € (ragazzi dai 18 ai 25 anni). Il biglietto è valido dal momento della timbratura per 20 giorni in entrambe le sedi del Museo: Palazzo Barberini e Galleria Corsini

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