La Regina? Con noi si diverte sul serio

La Regina? Con noi si diverte sul serio

Le osserviamo e ragioniamo sul fatto che sembrino sbucate fuori, direttamente da un’altra epoca. Si aggirano, in maniera rarefatta, intorno alla Regina e silenziose, ormai da millenni a questa parte, svolgono mille e mille compiti. Assistono Sua Maestà nei doveri istituzionali, come pure nelle faccende personali. Ma – attenzione – in cambio non ricevono un centesimo di stipendio e non è previsto neppure che vadano in pensione.

Elisabetta con Annabel Whitehead, nel 2014

Stiamo parlando – lo avrete sicuramente compreso – delle Dame di compagnia di Elisabetta II e di quante, con il medesimo ruolo, l’hanno preceduta. Così veniamo a sapere che, proprio di recente, la Sovrana ha dovuto affrontare un grave lutto. E’ deceduta, dopo aver festeggiato le rispettabilissime 90 primavere, Lady Farnham, cortigiana (nel senso più letterale del termine) da ben 44 anni.

Solo poche settimane prima era stata la volta di un’altra componente dello stretto entourage: Ann Fortune FitzRoy, duchessa di Grafton, al servizio dal 1967. Perdite, a quanto pare, dolorosissime, giacché le lady-in-waiting non svolgono solo il compito di preziose tuttofare. Sono anche care amiche e intime confidenti. Donne, presenti nei momenti più importanti e financo nei più dolorosi. In occasione, per dirne una, dei funerali dell’amato Filippo.

Ma quali sono, concretamente, le mansioni svolte da queste fantomatiche figure? Potremmo paragonarle, per intenderci, ad una sorta di assistenti private, cariche di senso del dovere, dell’onore e della lealtà. Le attività pratiche? Alla bisogna, tengono la borsa della Regina; la aiutano a vestirsi; raccolgono i doni offerti dalla folla durante le sue uscite pubbliche. Sono responsabili dei suoi gioielli e del suo guardaroba e si prendono pure carico di parte dell’immensa mole di lettere che The Queen riceve da mezzo mondo. 

Elisabetta con Susan Rhodes durante le commemorazioni per il Remembrance Day, nel 2020

Ebbene, nonostante l’indubbia quantità di lavoro, per i loro servigi le suddette nobildonne – selezionate personalmente una ad una – non ricevono alcun compenso. Tutt’al più possono usufruire di un rimborso spese. Del resto, la loro è una mansione basata esclusivamente sul prestigio e non è previsto – verrebbe da notare, al pari del Papa – che vadano in pensione. Sono obbligate a servire fedelmente la rispettiva causa per tutta la vita, con una rotazione di due settimane ciascuna.

Donne, ribadiamo. Anzi, dame, che fanno parte di una cerchia ristrettissima e sulla cui collaborazione The Queen è certa di poter contare. Ed è proprio con loro che rinuncia all’abituale aria solenne. Al loro cospetto, si racconta, diventa “chiacchierona e si concede, persino, di ridere“. 

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