Sissi, regina e schiava… della sua parrucchiera

Sissi, regina e schiava… della sua parrucchiera

Si sa, il rapporto delle donne con i loro acconciatori e/o parrucchieri è fatto di un tessuto speciale, composto di confidenze e intimità. Si tratta di un legame irrinunciabile, alle volte, e trasversale, nel senso che coinvolge, alla medesima maniera, classi sociali differenti, unendo e lasciando interagire tra loro, anime altrimenti separate.

Così fu, pure, a suo tempo, per l’imperatrice Elisabetta d’Austria-Ungheria, colei, cioè, che più comunemente conosciamo con il soprannome di Sissi. Ebbene, pare che il rapporto con la sua acconciatrice, Fanny Feifalik, fosse effettivamente esclusivo.

Sissi d’Austria

Si narra che quest’ultima sia stata l’unica persona realmente vicina alla Sovrana. Una sorsata d’acqua fresca, durante un viaggio nel deserto come qualcuno racconta per via, proprio, della sua spontaneità.

Ci si domanda, dunque, da dove sia spuntata fuori questa donna, che la Polizia Austriaca teneva segretamente sotto controllo, nel timore che diffondesse segreti di Stato.

Di Franziska o, se preferite Fanny, si conosce la data di nascita: 1842, ma non altrettanto può dirsi del cognome. Pare, secondo alcuni, che fosse Rösler. Stando al atre fonti, Angerer. Si sa, invece, delle sue modeste origini. La madre era una levatrice, mentre il padre faceva il barbiere e acconciatore, nel quartiere Spittelberg di Vienna. C’è chi la vuole nel ruolo di prostituta, ma nulla lo lascia pensare, se non come fantasticheria.

Di fatto, giovanissima cominciò a contribuire alle spese di famiglia, prestando lavoro come guardarobiera e parrucchiera nei teatri di Vienna. Un vero talento, il suo, che presto la rese richiesta dalle dive più famose. Fu così che, nel 1863, finì per essere ingaggiata nel Teatro di Corte e il suo lavoro venne notato, proprio nel corso di una rappresentazione.

La Regina che non voleva invecchiare

Si esibiva, per l’occasione, l’attrice più famosa del momento, Zerline Gabillon e Sissi, allora 26enne, presente allo spettacolo, volle sapere chi avesse realizzato l’acconciatura della Star. Quando la richiesta venne accondiscesa, si trovò faccia a faccia con una 21enne assai simile a Lei per corporatura e modi, dettaglio che la colpì ancor di più.

Ne scaturì un’ennesima offerta di lavoro per la ragazza, stavolta direttamente per mano di colei che deteneva il potere. Assunta, in partica, come parrucchiera personale di Elisabetta. L’ennesimo ‘capriccio’ di chi adorava vivere nel lusso, alla faccia, pure, delle precauzioni suggerite dal Ministro delle Finanze. Stavolta, tuttavia, fu diverso. L’episodio scatenò i commenti della stampa Austriaca, che non perse occasione per rivelare i termini dell’ultimissima follia della viziatissima Governante. Lo stipendio di Funny si aggirava intorno ai 2000 fiorini l’anno, una cifra da capogiro, pari, all’epoca, a quella percepita dai docenti universitari.

L’acconciatura dell’Imperatrice

Soldi, ciò non di meno, guadagnati onestamente. L’imperatrice va detto osservava un vero culto per la sua chioma, ricca di riflessi dorati e lunga, al punto tale da sfiorarle le caviglie. Ben presto, quindi, Fanny si fece depositaria di tutta quella serie di segreti, atta a gestire capelli di così alto rango, evitando di stressarli attraverso tutta una serie di pratiche, a cominciare dall’uso del ferro caldo, per disciplinarne i boccoli. Questo significava, tra l’altro, non stressarli con lavaggi frequenti, secondo le tempistiche di allora, vale a dire non più di ogni tre settimane. In più, era ormai la sola ad avvicinarsi a quella massa del peso di 5 kg, e dominarla attraverso tecniche di lavaggio che richiedevano circa 12 ore di applicazione, con grande dispendio di tuorli d’uovo, cognac e acqua calda.

La talentuosa parrucchiera conquistò definitivamente la fiducia dell’Imperatrice, quando creò, a suo beneficio, la complicata e famosa acconciatura con le lunghe trecce arrotolate sulla testa, sorta di corona, che richiedeva tre ore di lavorazione ogni giorno. Ebbene, il gran quantitativo di tempo trascorso assieme finì per rendere sempre più complici le due donne, tanto che il compenso di Fanny venne elevato a 3.000 fiorini l’anno, più una diaria extra durante i viaggi a seguito degli Imperatori e le fu concesso persino l’uso della carrozza di corte. Nel frattempo, le sue creazioni dettavano moda, divenendo argomento di dibattito sui giornali e nei salotti. Ricercatezze da imitare da parte delle dame, pur con scarso successo.

Sissi insieme alle sue dame

Sissi, si narra, era una vera maniaca della perfezione, tanto che, ogni qualvolta finiva di spazzolare i capelli, chiedeva che quelli caduti le venissero consegnati su di un piatto d’argento, per poterli contare. Ebbene, Fanny aveva escogitato il modo per farle credere di non perderli affatto. Furbescamente, li lasciava cadere in una tasca del grembiule, a mano a mano venivano pettinati, così che, a fine operazione, non ne restava traccia da nessuna parte. Non solo, similmente a quanto richiesto da Maria Antonietta, anche l’Imperatrice adorava passare ‘inosservata’. L’anonimato le consentiva di visitare paesi magari, mai visti, stimolando il suo senso di libertà. Dunque le due donne, sovente, presero a scambiarsi i ruoli. E, l’una nei panni dell’altra, divennero ancor più intime.

Nel 1965, il banchiere Hugo Feifalik propose a Fanny, che aveva appena 23 anni, di sposarlo. Secondo l’etichetta di Corte, dopo le nozze, quest’ultima avrebbe dovuto lasciare il posto di lavoro, giacché la possibilità di impiego era ad appannaggio esclusivamente delle nubili. Dunque Sissi, che non intendeva lasciar andare la fedele assistente e che, d’altra parte, non poteva impedirne l’unione, la approvò, imponendo tuttavia una clausola. Vale a dire che la giovane avrebbe dovuto proseguire la sua opera di coutourier.

Il 7 gennaio 1866 venne celebrata la cerimonia, al termine della quale un lacchè avvisò la neo sposa che era convocata a Corte. Qui, la Regina l’aspettava, per stringerla a sé e baciarla sulle guance, atto che non fece altro che alimentare chiacchiere e invidie. Come se ciò non bastasse, l’Imperatrice decise di assumere pure il banchiere, nel ruolo di Segretario privato di Sua Maestà, facendolo promuovere, più avanti, come Consigliere di Governo presso la Corte Viennese; fino a elevarlo al cavalierato, nel 1880.

Ritratto di Sissi

Trascorsero, in tal maniera, quasi trent’anni. Periodo in cui l’appeal di Fanny presso la Regina si era reso talmente elevato che Sissi, nel momento in cui l’altra era impossibilitata a pettinarla, annullava gli impegni ufficiali, dandosi per malata.

Quando, a due anni dall’omicidio di Elisabetta, Fanny andò in pensione, Sissi smise di farsi fotografare. Prima di lasciarla andare, volle insignire la personale confidente della Croce d’Oro al Merito con la Corona, per il lungo periodo trascorso al suo fianco. Inoltre, le fece riconoscere una rendita pensionistica, riservata solo al personale più stretto.

Fanny si spense a Vienna, il 14 luglio 1911. Aveva 69 anni e una vita, alle spalle, indissolubilmente legata a quella di una tra le personalità più eminenti e controverse del mondo.

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