I nuovi taxi della Capitale si ispirano al fascino londinese

I nuovi taxi della Capitale si ispirano al fascino londinese

Lo chiamano cab ed è l’inconfondibile taxi londinese. Ebbene, a breve, la tipica autovettura approderà nella Capitale. Di più, si farà in tre: una monovolume, una station wagon e una berlina. Tutti modelli, che il Campidoglio intende proporre ai tassisti dell’Urbe, per il rinnovo della flotta.

I prototipi dei nuovi taxi per Roma nel disegno di Paolo Samarelli
I prototipi dei nuovi taxi per Roma nel disegno di Paolo Samarelli 

Un’operazione da 150 milioni di euro, che prevede anche un cambio di colore. Si punta, sulla falsariga degli ultimi autobus Atac, al rosso pompeiano. E pare, pure che, al riguardo, non manchino i pretendenti. In prima fila, alcune tra le più rinomate case automobilistiche giapponesi.

Un finanziamento, per la nuova flotta, di tutto rispetto. Dovrà risultare ad emissioni zero. Via, dunque, all’ibrido, all’elettrico e ai motori a idrogeno. Insomma, le tecnologie green, a disposizione.

A convincimento dei 7.704 tassisti romani, l’erogazione di una serie di incentivi. “Al fine di incrementare il potere attrattivo dell’operazione, è intendimento modulare il sistema incentivante, che premi i soggetti beneficiari, entro i primi tre anni, dall’inizio del progetto“. Una finestra, durante la quale i conducenti potranno accedere a circa 17 mila euro di finanziamenti a testa. Verrà favorito, peraltro, l’acquisto di “veicoli adeguatamente attrezzati per il trasporto disabili“, aggiungendo cifre alle cifre.


La rivoluzione, come accennato, sarà anche estetica. “Alla volontà di favorire la sostituzione dei mezzi si affianca anche il progetto di brandizzazione degli stessi, al fine di renderli immediatamente riconoscibili e identificabili“. Così facendo, si tende a “dare inizio ad un processo, che leghi indissolubilmente la Capitale al mezzo ecologico e brandizzato“. Il modo più diretto, perché l’immagine verde della Città Eterna si diffonda, alla stregua di numerose altre Città Europee ed extra- Europee. E, nel pensare alla grande, si profila anche l’intuizione di un “merchandising dedicato“. Souvenir, per turisti a caccia di nuovi simboli capitolini.

In attesa di sapere se il Ministero accetterà la richiesta di finanziamento, in Comune si prepara, quindi, a guardare in avanti. Si profetizzano i requisiti fondamentali e si stabiliscono le linee guida delle nuove macchine: fornite di luce, verde e rossa, sulla scritta taxi, piazzata sul tettuccio, per indicare se l’auto è libera o ci sono passeggeri a bordo. Van, abbastanza larghi, da permettere il trasporto di disabili, ma anche in grado di infilarsi per i vicoli più stretti del centro storico. Infine l’autonomia: le batterie dei nuovi taxi dovranno garantire almeno 250 chilometri di percorrenza, ogni giorno.

Il cambio del mezzo non sarà immediatamente obbligatorio, per chi è del mestiere. Ma il futuro è pressoché scritto. L’indirizzo è arrivare a una Ztl, accessibile soltanto per chi possegga mezzi elettrici. Una regola, che anche i taxi dovranno rispettare. Loro, anzi, prima e meglio di tutti gli altri.

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