Erotika: quando l’hot fa capolino in Chiesa

Erotika: quando l’hot fa capolino in Chiesa

Erotika e ce n’è per tutti. Tanto che la celebre rassegna dedicata, per l’appunto, all’argomento, quest’anno, almeno nelle intenzioni, si sarebbe dovuta tenere presso la Chiesa di Santa Margherita a Bisceglie (Puglia).

22/25 aprile: questi i giorni interessati e tanto è bastato a scatenare le polemiche.

La rassegna ha destato notevole stupore tra la cittadinanza, divisa tra chi sosteneva che la Chiesa (sconsacrata da diversi anni) non fosse il luogo adatto per la kermesse e chi, invece, era piacevolmente stupito dalla location, metafora di dualismo tra sacro e profano“.

Conclusione: “Erotika non sarà più ospitata nella chiesa di Santa Margherita, ma si terrà a Palazzo Tupputi, al fine di non turbare gli animi dei cittadini“.

In effetti, si parla di una sessione dedicata al disegno, in cui 15 artisti pugliesi rappresenteranno una modella in intimo; un workshop di fotografia, a cura di Giandomenico Veneziani, che insegna l’arte di immortalare l’erotismo in uno scatto; infine, un convegno sull’arte erotica giapponese. In programma, anche una lezione sulle differenze tra erotismo artistico e pornografia, presieduta – pensate – niente meno che da un prete, don Matteo Losapio.

Un’iniziativa, organizzata dall’associazione Urca, con la benedizione – è il caso di sottolinearlo – del Comune.

Resta accesa la domanda se sia, quella inizialmente prescelta, la sede adatta per celebrare eventi del genere. Sorta di territori di confine, del resto, sono numerose le chiese sconsacrate trasformate in ristoranti, bar, pizzerie, macellerie e sale da ballo.

Abitudine ormai assunta e che, secondo alcuni, lascia molto da pensare…. Dunque, quale dovrebbe essere il punto da non oltrepassare? La quaestio rimane aperta e divide, come sempre succede in questi casi. Perché se è vero che la valorizzazione di luoghi patrimonio della Penisola non dovrebbe misurarsi con alcuna barriera, neppure mentale, va anche fatto presente che, noi Italiani, come nessun altro, siamo gli eredi di una cultura cattolica, che delega spazi adeguati ad ogni circostanza; si nutre di riti e rituali ed ogni liturgia – si sa – chiede regole e rispetto di queste ultime e di chi le pratica.

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