E se l’anima gemella esistesse davvero?

E se l’anima gemella esistesse davvero?

Qualcuno, da associare alla parola… per sempre. Lo cerchiamo, spesso. Ci affanniamo, nella speranza di individuare Lui o Lei in mezzo ad un’infinità di persone, convinti che qualcosa, in noi, parlerà, permettendoci di riconoscerlo/a.

L’anima gemella: così la definiscono culture e antiche tradizioni, tramandandola, di volta in volta, in maniera differente ma sempre unica, raccontandoci di un legame indissolubile, che non ha pari. E noi lì, a sognarla; a rifiutarci, per paura di soffrire, di ammettere che possa esistere oppure, estremi, protesi i una ricerca, inesauribile e disperata, in ogni volto, in ogni nuovo respiro che ci e si avvicina…

QUANTI MODI PER DIRE ANIMA GEMELLA…

  • Secondo un’antica credenza, diffusa in Giappone, ma di origini Cinesi, le due anime sono connesse tra loro da un filo rosso, legato al mignolo della loro mano sinistra. L’Unmei no akai ito è indistruttibile, ad attestare che le persone interessate sono destinate a incontrarsi e a vivere insieme, nonostante eventuali ostacoli o deviazioni, in cui, inevitabilmente, si imbatteranno.
  • Un concetto similare lo si ritrova all’interno del Simposio di Platone, nel quale viene esposto il mito degli androgini. Si racconta che, un tempo, non esistevano né uomini né donne, bensì ermafroditi, con 4 braccia, 4 gambe e 2 teste.

Esseri, divenuti a tal punto insolenti nei confronti delle divinità, da indurre queste ultime a punirli, separandoli con un fulmine. Nacque così la distinzione dei sessi, motivo per il quale ci si aggira, irrequieti, alla ricerca dell’altra metà, nel desiderio di ricongiungersi a quel che è andato perso.

  • Secondo le teorie Freudiane, l’anima gemella è la persona che possiamo trovare, solamente dopo aver realmente preso atto di chi siamo, vale a dire nel momento in cui abbiamo imparato ad amarci, in maniera totale.

Solo allora saremo in grado di scegliere chi fa per noi, sulla base dei seguenti 3 meccanismi:

  • amiamo ciò che siamo
  • amiamo ciò che siamo stati
  • amiamo ciò che vorremmo essere

Si prevede, in pratica, che ogni incontro ci induca a cambiare, ad evolvere. Ecco spiegato il motivo per cui è importante comprendere prima quel che ci compone veramente, per poter offrire, in avanti, la versione migliore di noi stessi.

FALSI MITI…

Ostinarsi a credere che l’anima gemella si presenterà, un giorno, all’improvviso, alla nostra porta, equivale ad una pia illusione alla quale, forse, abbiamo ancora bisogno di ancorarci. In realtà, ammesso che esista, non è certo ‘qualcosa che ci capita’.

Perciò, è fondamentale lavorare sulla nostra interiorità, prenderci cura di noi. Colui o Colei che incontreremo non sarà l’uomo o la donna che ci permetterà di sentirci completi, ma chi intenderà rimanere al nostro fianco, poiché lo siamo già.

…IMMARCESCIBILI REALTA’

Posto, poi, che non esistono verità assolute, continuare a domandarsi se l’anima gemella esista veramente lascia il tempo che trova. Che la si voglia chiamare compagno/a di vita o connessione astrale, alla fine cosa importa? Forse ha più senso smetterla di farsi domande e trovare, invece, qualcuno che, senza aver bisogno di chiederle, riesca a darci le risposte che tanto attendiamo.

LEGGI ANCHE: E tu, lo sai cosa gli fa sciogliere il cuore?

LEGGI ANCHE: Tu e Lui sul divano: gioca con il Test e scopri come vivi l’amore