Guida, per gli irriducibili di Londra

Guida, per gli irriducibili di Londra

Una Londra, fatta di case antiche, strade suggestive, giardini, vecchi cinema, place to be per chi ha già visto tutto, insomma. Se avete in progetto di visitare la capitale britannica – che sia una prima volta, piuttosto che un ‘ritorno’, in cerca delle ultimissime novità – è necessario affidarsi ad una compagna di viaggio… pret à porter.

Ebbene, d’ausilio, in tal senso, potrebbe rivelarsi Londra al femminile, guida altra, firmata Elisa B. Pasino (Morellini editore). A proposito, la giornalista giramondo offre – infatti – quanto di meglio si possa ricavare sul quando, dove e cosa scoprire nella metropoli europea.

Numerose le mete segnalate: oltre alle arcinote, alcune, nascoste e imperdibili. Tutto varia, a seconda di quel di cui siamo in cerca… Ci sono i tour classici, in 10 tappe e, a seguire, musei, gallerie, spazi culturali e artistici, mercati e mercatini, shopping, a tutti i livelli e per tutte le tasche. Suggerimenti su dove bere, mangiare, dormire, cosa leggere… il tutto, sciorinato in poco più di 200 pagine.

Tra le diverse destinazioni suggerite, ce n’è – tuttavia – qualcuna, da prendere in considerazione sin da adesso…

  • Pensato al femminile, situato a Richmond, nell’affascinante borgo affacciato sul fiume ed ora anche a Covent Garden, c’è il paradiso fiorito di Petersham Nurseries. Qui, non solo serre. E’ possibile, infatti, catalogare il posto come ristorante, caffè, sala da tè. Consigliato a chi non vuole sottrarsi all’avvolgente, tipica atmosfera English countryside.
  • Caffè e pasticcerie si trasformano in luoghi cult per londoners. Tra questi, il Peggy Porschen Cakes, a Belgravia, dove lasciarsi tentare da un cupcake, o fare la fila per una foto, di quelle dall’accento indimenticabilmente folcloristico…
  • Londra è tante città in una. Un coacervo di villaggi, ognuno con le sue peculiarità, un centro e un’anima che lo definiscono. Angoli pittoreschi, in cui è piacevole vivere, distanziati dal traffico più caotico, ma senza sentirsi relegati in periferia, compresi tra mercatini ed aree verdi.
  • Alcune, tra le più rinomate, d’epoca georgiana, si concentrano in Fournier Street, a Shoreditch. Ma la zona, oltre che di case, è ricca di storia. Vi si trasferirono, agli albori del ‘700, gli ugonotti francesi, seguiti, nei secoli, da ebrei e bengalesi. Curiosità: per gli appassionati del genere, c’è persino un edificio, in perfetto stile Harry Potter.
  • Limitrofi alle vie principali, si trovano i Mews, siti, un tempo, delegati a stalle, rimesse per carrozze e fienili. Le mews house attualmente più in voga sono quelle di Notting Hill. Non da meno, tuttavia, è possibile rintracciarne a Fitzrovia: Warren Mews; a Kensington: Atherstone Mews e a Westbourne Green: Saint Lukes Mews.
  • Vecchi cinema, dove bere e mangiare guardando un film, avvolti da un’atmosfera decisamente particolare. Nella Top Ten svetta, in pool position, l’Electric Cinema di Portobello Road, aperto dal 1910, in un edificio dallo stile barocco. Entrate, occupate una tra le tante postazioni – tutte fornite di abat-jour – appoggiate comodamente i piedi sull’apposito cubo e ordinate il pasto al cameriere di sala, che ve lo servirà nell’immediato. What else?
  • Oltre ai rinomati, Kensington Gardens e Hyde Park, Londra è paragonabile ad uno scrigno prezioso, che racchiude in sé infiniti giardini gioiello. Chelsea Physic Garden è, ad esempio, il più antico orto botanico inglese. Piccolo paradiso, che risale al 1673, con la prima aiuola rocciosa al mondo ed oltre 5.000 piante, provenienti da tutte le latitudini. Qui, in Royal Hospital Road, per entrare, basta suonare il campanello.
  • Non lontano da St Paul Cathedral, ci si imbatte nei Postman’s Park, con le targhe che ricordano gli atti eroici di gente comune. Il Phoenix Community Garden, invece, riservabile anche per eventi privati, fu creato negli anni 80, unico tra i 7 community gardens della zona, sopravvissuto fino ad oggi, grazie all’impegno di un gruppo di volontari.
  • Columbia Road Flower Market, nella East London, nel distretto di Bethnal Green, è l’affollatissimo mercato dei fiori della domenica, particolarmente di moda negli ultimi 2 anni. Qui, i banchetti vengono montati alle 5 del mattino e restano aperti fino alle 3 del pomeriggio, di domenica in domenica, che piova, nevichi o sia festa. Lo stesso giorno, poco distante, c’è modo di fare una puntata, al coperto, presso il Brick Lane Market e all’Old Spitalfields Market, meta perfetta per ripararsi dal maltempo, dedicato il giovedì all’antiquariato; nel fine settimana, agli oggetti di design.
  • London Street Art, ancora in East London, per chi, la creatività, la vuole rintracciare tra i murales presenti nella città. Così, l’His Master’s Voice disegnato da Bansky alla birreria Cargo o le scritte Happy e Scary, realizzate da Ben Eine, artefice di un famoso alfabeto decorato. Tra l’altro, nelle traverse di Brick Lane campeggiano giganteschi graffiti, che rivestono interi palazzi.
  • Le zone malfamate? A Brixton, si consiglia di tenere gli occhi bene aperti, giorno e sera. Benché negli ultimi tempi l’area sia stata rivalutata, resta comunque pericolosa, per via delle baby gang che vi scorrazzano. A Camden Town, ancora, c’è da fare attenzione ai pusher e agli ubriachi molesti, cacciati dai pub. Dal canto suo, in pieno centro, Soho pullula di sexy shop, cinema a luci rosse e prostituzione. Bene, pertanto, tenere sollevate le antenne.
  • Per muovervi tra le vie urbane, i double decker, gli autobus rossi a due piani, che iniziarono a circolare nel 1829 trainati da cavalli, rimangono un must. Oggi sono motorizzati, con due le linee in servizio: i Routemaster, che fanno parte dell’English Heritage. La 15 (Trafalgar Square –Tower Hill) e la 9 (Royal Albert Hall-Aldwich) ideale per il pub craw e il giro dei bar (alcuni storici), in cui bere birra. Decisamente più cari, ma da provare almeno una volta, i black cab, i famosi taxi neri, da fermare per strada, semplicemente… alzando un braccio.

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