Derby House: la cultura Maya riattualizzata a Los Angeles

Derby House: la cultura Maya riattualizzata a Los Angeles

Qualora vi doveste capitare di trovarvi nella Città degli Angeli, non potrete fare a meno di notarla. Tra le case più insolite – e iconiche – della rinomata cittadina, è stata progettata da una coppia di architetti d’eccezione.

Derby House – questo il nome della mitica abitazione in stile Maya – è frutto, infatti, del genio collaborativo dei Lloyd Wright, padre e figlio, di recente, finita sul mercato, al prezzo di 3,3 milioni di dollari.

Ciò, almeno, è quanto si evince sul sito di riferimento: realtor.com.

Edificata nel 1926, la proprietà si articola su due livelli, con una superficie di 297 metri quadrati, intorno a cui si sviluppa una vegetazione generosa, fatta di querce ed eucalipti. Il tratto che la rende unica e riconoscibile è il motivo geometrico, di ispirazione Maya, che decora le facciate, schermi di pietra prefabbricati, i cui blocchi di cemento sono fusi nella sabbia, proveniente dal vicino Chevy Chase Canyon.

Il medesimo motivo, che si ritrova anche all’interno, lungo le grate del camino, sulle portefinestre, gli armadi e la porta del garage, a sottolineare un’identità precisa, che la casa rivendica come una seconda pelle.

Se, all’esterno, la struttura si evince come l’incastro robusto di volumi plastici, varcata la soglia si viene accolti da spazi, ampi e ariosi. Un gioco, a ricordare i ritmi di una Cattedrale, calibrato su altezze, vuoti e pieni, intenzionato ad infondere dinamismo all’intero ambiente.

Cinque sono, in tutto, le camere da letto e tre i bagni che compongono il layout. Il fulcro, la sala da pranzo, esagonale, a doppia altezza, rivestita da pavimenti in rovere e un monumentale camino, torreggiante. Sul cancello, in ferro battuto, che lo avvolge, sbocciano volute ornamentali, che rimandano alle piante di yucca, tipiche della zona.

Non meno presente, la voluminosa biblioteca, in stile loft, su due livelli, ad avvolgere l’area salotto, alleggerita dalla presenza di grandi vetrate. Proprio la luce spicca tra gli elementi di maggior seduzione. Scolpita e filtrata dai motivi geometrici, è l’inedita idea, per un ulteriore colpo d’occhio.

Da poco ristrutturata, per potenziarne e adeguarne gli impianti, l’abitazione, per il resto, non ha mai subito modifiche di rilievo, mantenendo inalterata ogni sua peculiarità. Oggi è annoverata nel patrimonio storico della California e testimonia, in modo vivido, l’originalità e la maestria dei suoi due papà putativi.

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