In guerra e in amore tutto è lecito… e pure nella moda

In guerra e in amore tutto è lecito… e pure nella moda

Un volta mi sono sentita chiedere: “Zia, cosa è il trikini?“. La domanda, posta da un bambino di soli 4 anni, lì per lì, mi ha lasciato perplesa. Di sicuro, mi ha spiazzata.

Ebbene, ora a lasciarmi interdetta – o interdetti, dal momento che non vorrei prendermi spazi, sia pur mentali, che non mi appartengono – è la Milano Men’s Fashion Week . Un compendio di esperienze immersive, in cui si esplica – a stupire, folgorare, sedurre – l’estro creativo di ogni Brand che vi partecipi.

Le sfilate, al di là degli abiti e delle consistenze, assumono il ruolo e l’aspetto di vere e proprie rappresentazioni teatrali, in cui lasciar emergere – in maniera più o meno brutale o brutalizzante – i valori e il pensiero creativo delle varie menti a capo delle Maison.

Dunque, il 18 giugno 2022 hanno sfilato nomi importanti: Brunello Cucinelli, Emporio Armani, Dolce&Gabbana, FendiVersace. Pezzo forte della collezione – ed eccoci al punto – il trikini da uomo.

Eh già, la spring/summer 2023 si esprime – a quanto pare – così, scardinando – secondo l’idea di Donatella – le regole della moda, incarnazione su passerella di energia ribelle, stile pop e rivalsa dei colori.

Difatti, gli indumenti vanno ad incarnare un continuo gioco di contrasti, tinte, epoche differenti. Si fondono, a più riprese, classicismo e modernità, Barocco e Pop Art, fantasie e tinte, apparentemente agli antipodi.

Una miscellanea, cromatica e temporale, in cui l’uomo si evidenzia come protagonista assoluto. Padrone del proprio look, è pronto a riappropriarsi delle nuance, anche impreviste; così al pari delle stampe. Sintomatico, il tutto, di una personalità fuori dagli schemi, ma presente a se stessa.

Nella cornice appena illustrata, il trikini si fa strada, in quanto pezzo unico. Nella versione cut out. ma anche in quella body, vera novità della stagione.

Un prototipo, destinato a divenire cultse arredato della giusta dose di ironiaabbinato a pantaloni sartoriali oversize, lasciando – magari – la schiena completamente scoperta. In alternativa, in accompagno ad un trench in seta rosa antico o a una felpa slacciata. Il Tutto, secondo una declinazione fluo, istigazione – quasi – ad una vera a propria manifestazione di energia.

Del resto, non esistono pregiudizi, né limiti al modo di esprimere quel che si è. L’uomo Versace può essere chi vuole, quando vuole e come vuole. Questa è la lezione.

Un contratto con la libertà, rivolto, in particolare, alla GenZ, scevra da condizionamenti o confini pregressi. Dunque, alla base di questo nuovo universo trasversale tutti i mondi si incontrano, si toccano, si intersecano e le diversità si disegnano – finalmente – punti di forza.

LEGGI ANCHE: Beauty A/I 2021-22: vero sodalizio tra libertà e creatività

LEGGI ANCHE: Versace e la giostra virtuale della moda