Ear Cuff: quando ‘senza buco’ è meglio

Ear Cuff: quando ‘senza buco’ è meglio

Avete intenzione di farvi i buchi alle orecchie? Il consiglio è, al riguardo, di non essere così frettolose e di ripiegare, invece, su una tra le tendenze più in auge negli ultimi tempi. Stiamo parlando dell’Ear Cuff, una tecnica, per indossare gli orecchini, evitando ogni qualsivoglia trauma, nella sezione del lobo.

Si tratta, difatti, di un’oggettistica che può essere indossata attraverso l’utilizzo di una clip. Stretta alla cartilagine o inserita nell’elice, non richiede, per l’appunto, fori.

E non si può certo dire che il trend sia recente, dal momento che la pratica risultava già in uso negli anni ’70. Tuttavia, come spesso accade, in aria di revival, c’è sempre un particolare inedito che va ad aggiungersi.

Passerelle ed occasioni mondane, del resto, ci stanno via via educando ad un approccio, man mano, più frequente, riferimento per modelli disparati, adatti – e come potrebbe essere altrimenti – alle diverse tipologie di look e geometrie del volto.

Esistono – dunque – versioni, che potremmo etichettare casual e campioni più eleganti, decorati con brillantini o pietre preziose. Ce ne sono in argento, oro… insomma, nelle nuance più illimitate e pure le dimensioni differiscono. Si va dalle più manifeste, magari arredate di pendente, alle piccolissime, classiche, rimembranza dell’intramontabile cerchietto.

In tanta scelta, questo genere di accessori risulta, comunque, pratico e dalla perfetta resa estetica.

Già, ma come indossarli? Tutto dipende… dal metodo di realizzazione. I sistemi di applicazione, come accennato, non si contano. In linea di massima, tuttavia, l’incastro di chiusura è legato alla zona in cui vengono inseriti. Nulla, in ogni caso, che richieda esperienza o possa mettere in difficoltà.

LEGGI ANCHE: La febbre dell’oro che colpì il mondo Trap

LEGGI ANCHE: A primavera… qualcosa in testa si ingarbuglia