Zucchine: quante cose ci sono da sapere…

Zucchine: quante cose ci sono da sapere…

Racconti… di verdura, da consumare – soprattutto – in tarda primavera e in estate, ma da amare per l’intero arco dell’anno.

Zucchine o zucchini (Cucurbita pepo Lin latino) si inseriscono perfettamente nel circolo degli ortaggi più gettonati, per via della versatilità e poiché fonte di benessere, per corpo e mente.

Noiose? Già viste? Scontate? Niente affatto. Originarie dell’Asia meridionale (zona dell’Himalaya) e dell’America centrale (Messico), vengono – difatti – coltivate in tutti i continenti. Diffuse in Europa nel XVI secolo, sono immancabili, ad oggi, nel carrello della spesa di noi Italiani.

Dunque, per apprezzarne appieno le qualità, andiamo a conoscerle meglio….

Appartenenti alla famiglia delle Cucurbitacee (insieme a zucca, melone e cetriolo), se ne trovano di forme, dimensioni, tonalità e sfumature assai differenti. D’altronde, possono essere lunghe, rotonde, a forma di clava, longilinee o più tozze.

  • Le allungate: si tratta delle più diffuse, almeno nei nostri mercati, dal frutto cilindrico e dal colore verde, anche se ne esistono di più chiare, striate o, più rare da trovare, con la buccia bianca o gialla. Tra le più rinomate, la nera di Milano (anche detta verde), con buccia scura e uniforme; la fiorentina, chiara, striata e scanalata; la siciliana, leggermente piriforme e verde pallido; la romanesca, con costole longitudinali, ricoperta da una sottile peluria. La consigliata, per eccellenza, rimane tuttavia – per la delicatezza – la striata d’Italia, tra l’altro, tra le più coltivate e commercializzate
  • Le genovesi (o trombetta): dall’aspetto slanciato, tubolare, con estremità appena rigonfie
  • Le tonde: ideali da fare ripiene, dal frutto sferico, quasi sempre verde. Ci sono di Piacenza, di Nizza e di Firenze
  • Le sechio (o centenarie): la forma è a pera, con aculei spinosi; la tinta verde o avorio e sono originarie del centro America
  • Le Crooknecksi riconoscono dal collo d’oca e dalla buccia gialla
  • Le Patisson (in inglese, patty pan o ufo squash): dalla forma lobata, il gusto è deciso; mentre le sfumature vanno dal giallo all’arancione, dal verde chiaro o scuro al bianco e così via

Vogliamo parlare delle proprietà nutrizionali?

Indicate nelle diete ipocaloriche – 20 calorie, per 100 grammi di frutto – sono salutari, da numerosi punti di vista.

  • Contengono oltre il 90% di acqua, rendendosi altamente digeribili
  • Famose per l’azione disintossicante e antinfiammatoria, sono però sconsigliate ai soggetti dal colon irritabile
  • Racchiudono un’altissima percentuale di sali minerali e vitamine (soprattutto la E e quelle del gruppo B), indispensabili per l’efficienza del sistema nervoso e la conservazione in buono stato dei tessuti
  • Sono fonte di luteina, carotenoide prezioso per la vista

Come sceglierle

I prodotti di stagione sono sempre i migliori; meglio ancora se coltivate nel campo. Piccole, a buccia lucida e polpa ben soda sono sintomatiche di freschezza e giusta maturazione. Nei supermercati e nei mercati, è bene acquistarle, nel periodo che va da aprile sino a novembre.

Per chi non ne fosse, poi, a conoscenza, una zucchina con il fiore ancora attaccato è sicuramente fresca. Sceglietele di dimensioni ridotte, questo è il consiglio. Se fresche, potete conservarle anche per tre giorni nel reparto inferiore del frigorifero o, nel caso, surgelarle.

Da preparare così…

Una volta lavate e spuntate le estremità, si adattano a molteplici preparazioni. Si va dalle ripiene a quelle bollite. Si possono cucinare al forno, grigliate, saltate in padella, trifolate, fritte. Da non trascurare, anzi privilegiare, inoltre, i fiori, vera prelibatezza.

Condimento per un cous cous a base di verdure o per le insalate di cereali, dal farro all’orzo, sono poliedriche. Dall’antipasto ai secondi piatti, passando per i primi, le troviamo in minestroni, pasta e risotti. Adagiate sulla pizza, introdotte nel ripieno di una frittata, accompagnano pure secondi di carne, pesce, uova e formaggi. E perché non crude, da gustare, magari, tagliate a julienne?

Più articolata, tra le tante ricette, la parmigiana, tipica della cucina meridionale oppure, parimenti diffusa, la versione che le vuole ripiene al forno, tra le più amate. Ancora, infarinate o ripassate nella pastella, poi gettate in olio d’oliva sono una vera goduria per il palato.

Abbinamenti tout court

  • Zucchine + aceto: comunemente conosciute come alla scapece. Tagliate a rondelle, vengono fritte e condite con una marinatura di aceto, aglio e menta fresca
  • Zucchine + pasta: negli spaghetti alla Nerano, ad esempio, storica invenzione sorrentina, abbinate a spaghetti e provolone del Monaco sono impareggiabili
  • Zucchine + parmigiano: nella rilettura Sushi tutta nostrana, con mousse al parmigiano e mortadella
  • Zucchine + pancetta: vestite a forma di Girelle, divertenti e golose

Lo sapevate che…?

  • In cosmesi, se ne utilizza la polpa, in suffragio a maschere per la pelle, secca e disidratata
  • Pare che l’appellativo ‘alla scapece‘ derivi dallo spagnolo escabeche (salsa d’aceto), ingrediente principale – come è noto – del preparato in questione. Tra le interpretazioni più corrette c’è quella che si rifà al termine latino esca, vale a dire pietanza. Apicio, del resto – noto gastronomo all’epoca dei Romani – stanco di adoperare il consueto condimento ottenuto da interiora di pesce, decise di virare su una salsa a base, per l’appunto, di aceto, tanto da regalare al piatto il nome di esca Apicii (pietanza di Apicio).
  • Una ricetta – di lunga data – amata dai buongustai ma non vista sempre di buon occhio è quella che prevede che le zucchine vengano associate a cervello di vitello o d’agnello. Da provare

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