La formula del matrimonio perfetto…

La formula del matrimonio perfetto…

… forse consiste in una frequentazione lenta. Anzi, di più, centellinata; oppure in una convivenza lampo, di quelle intraprese alla rinfusa, tanto per mettere una pezza sul resto. E invece…

Andai ad abitare da lui, solo perché vivevo con due studentesse. Era estate, dovevamo lasciare la casa, dissi: mi fermo un paio di mesi da te“, ricorda, a tal proposito, Benedetta Parodi e sottolinea come tutto sia successo, senza che neppure se ne rendesse conto. Il giornalista, suo futuro marito, in pratica, avrebbe serrato la porta, per non lasciarla più uscire.

Fabio Caressa e Benedetta Parodi

Dunque, tra i due Fabio Caressa e consorte, sarebbe scoppiato l’Amore, quello vero; quello, per capirci con la A maiuscola, nel lontano 1999, condito di un’abbondante dose di complicità e tanta voglia di divertirsi; piedi ben piantati in terra, romanticismo quel tanto che basta e, sia chiaro, non un pizzico di più e, ciliegina sulla torta, quello che entrambi definiscono il patto del pigiama.

A conferma, poi, che gli ingredienti abbiano funzionato, la presenza dei tre figli: Eleonora (20 anni), Matilde (18) e Diego (13), ormai cresciuti, segno ulteriore di una famiglia felice.

E, dicevamo, il romanticismo non fa per loro. Persino la ‘proposta’, nel 1998, è arrivata, senza troppi giri di parole: “Vivevamo insieme, lui diceva sempre ‘dai, sposiamoci’ e io ‘ma no’. Poi un giorno, ho risposto: ‘Ok, dai“. In quanto, poi, ai ti amo, a quanto pare, in casa non se ne ascoltano di frequente e poco, o nulla, hanno a che vedere con un sentimento, invece, tuttora acceso. “Tutto il nostro romanticismo l’abbiamo consumato alle Maldive. Tre anni fa, per il ventesimo anniversario, abbiamo rinnovato la promessa di matrimonio, insieme ai figli. È stato bello rivedere il nostro sì attraverso gli occhi dei ragazzi. Eravamo partiti prendendola a ridere; invece, là, eravamo tutti commossi. I ragazzi piangevano, ridevano, è stata un’emozione fortissima“.

Del resto, se si litiga, raramente, è soprattutto per via del disordine di lui o, in alternativa, per l’eccessiva permissività di lei. Dissapori, che si risolvono velocemente e senza eccessivi strascichi: “Accettare gli spazi di libertà dell’altro, rispettare le sue passioni, condividere problemi e valori. Le coppie vanno avanti se riescono a parlarsi e affrontare subito i problemi, altrimenti una cosa piccola diventa un mostro“.

A tutelarli, pure, la tendenza a sognare, tenendo sempre gli occhi aperti; di più, spalancati. “Ci teniamo l’un l’altro con i piedi per terra“, raccontano. In ultimo, il famoso ‘patto’: “Abbiamo fatto il patto del pigiama: mai stare in pigiama o in tuta. Ora, lei la tuta la mette. Allora, la metto anche io. Poi mi guardo, mi faccio schifo, la tolgo e la abbandono per terra“.

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