Se a Roma arriva un Principe, la signora Harris, invece…

Se a Roma arriva un Principe, la signora Harris, invece…

La pellicola è stata presentata, di recente, al Festival del Cinema di Roma e, nelle sale, è subito nata l’attesa. Colpa, o merito, di Marco Giallini, per l’occasione principe di una Capitale d’epoca papalina (è il 1829), ricco – forse troppo – e forsennatamente avaro.

Avete in mente il Canto di Natale di Charles Dickens? Ebbene, gli ingredienti, a condire i vari frame del girato, sono un po’ gli stessi, compresi, però, pure, dell’ironia de Il marchese del Grillo, quel tanto, che appartiene alla commedia popolare alla Luigi Magni e il surrealismo, persino, di Fantasmi a Roma.

Il cast, poi, è d’eccellenza.

Si va da Giulia Bevilacqua a Filippo Timi, da Sergio Rubini a Giuseppe Battiston a tanti, tanti altri, di pari livello.

Ecco, allora, che il film, per la regia di Edoardo Falcone, si traduce nella volontà non solo di far ridere ma, pure e soprattutto, nell’attitudine a rievocare il passato. Un trascorso, per di più, specifico. Quello, cioè, ambientato al tempo del papa Re.

Un desiderio, che viene da lontano e che risale all’infanzia, quando: “in una lontana estate di tanti anni fa, mia madre mi portò in un’Arena a vedere Nell’anno del Signore“. Così, “è nata in me la passione per la storia e le tradizioni della mia città che, ancora oggi, non mi abbandona. Avevo, però, bisogno di trovare un’idea giusta, per far rivivere quel mondo così particolare, senza dover rinunciare a trattare temi universali“.

Dunque, il nostro, insieme al suo team, ha dato corpo (e anima) ad uno Scrooge dal taglio romano, riconoscibile nei tratti, affettivamente simpatico, nonostante tutto.

Caratteristica che, stando a Giallini, “Non c’è più. Si trova solo nelle mura, nelle rovine, nell’architettura. Un tempo c’era la solidarietà, le persone avevano un cuore grosso.Oggi c’è l’ego“. Speriamo di no e auguriamoci, almeno, che Bartolomeo (alias Giallini) ci riporti lì, quando ancora si respirava, al di là dei vizi, dei vezzi, delle necessità… il carattere genuino, schietto, caciarone e generoso della Città Eterna, Caput Mundi.

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