A dicembre, a tavola trova posto la Catalogna

A dicembre, a tavola trova posto la Catalogna

Sali minerali e vitamine, in gran quantità. Ecco la carta d’identità di una verdura, forse, poco praticata, ma di sicuro beneficio, quando si parla, pure, di calcio, fosforo, vitamina A e C, e persino luteina, carica di antiossidanti. La Catalogna è, insomma, ricca di qualità, tra cui, pure, l’azione diuretica e le proprietà digestive.

Ma partiamo dal principio: le puntarelle sono i germogli di alcune varietà di cicoria catalogna. A renderle particolarmente famose, la gastronomica laziale che, da lungo tempo, le ha volute integrare tra i piatti della sua tradizione. Dunque, le puntarelle alla Romana si compongono di ingredienti semplici – la lista è piuttosto breve – e concorrono alla realizzazione di una pietanza, dal profilo decisamente saporito. Olio di oliva, aceto bianco, filetti di acciughe e aglio, con un’aggiunta, qualora la si desideri, si sale fino. Una volta pulite, vanno lavate, immergendole in acqua e ghiaccio, per almeno 30 minuti. In tal maniera, il gusto amarognolo verrà mitigato e si otterrà la caratteristica arricciatura. Nell’attesa, si può iniziare a lavorare sul condimento.

Ciò premesso, le ricette di riferimento, per l’ingrediente in questione, sono numerose. Viene cucinata, ad esempio, in padella (cotta, in precedenza, a vapore, per un tempo relativamente breve, circa dieci minuti scarsi e poi ripassata).

E neppure coltivarla è un’operazione complessa. Tra gli accorgimenti, due sono quelli relativi all’irrigazione, che deve avvenire con una certa frequenza, avendone particolare cura. D’altra parte, sebbene la temperatura ideale si aggiri tra i 15 e i 20 gradi, resiste bene anche al freddo (anche se è preferibile che eviti le gelate).

Ama, poi – va detto – una posizione soleggiata e il suolo che la ospita dovrebbe essere drenante. La semina avviene nel periodo che va da giugno a settembre; per la raccolta si procede da settembre, alla fine di ottobre. Per quanto concerne, infine, le zone d’Italia in cui viene coltivata, è rinomata soprattutto al centro-sud e nella Pianura Padana.

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