Quelle scene troppo sexy fra Romeo e Giulietta…

Quelle scene troppo sexy fra Romeo e Giulietta…

Chissà cosa ne penserebbe Sir William ShakespeareOlivia Hussey e Leonard Whiting, gli attori che hanno interpretato gli amanti adolescenti per antonomasia, nell’adattamento cinematografico di Franco Zeffirelli del 1968, hanno intentato causa contro la Paramount Pictures.

Motivo, una scena di nudo, non autorizzata.

I due che, al tempo delle riprese, avevano rispettivamente 15 e 16 anni, proprio per l’interpretazione in questione hanno ricevuto entrambi un Golden Globe. Eppure…

Gli anni non devono, evidentemente, essere bastati a sedare le ferite e l’insospettabile livore dei settantenni, oggi in rivolta.

Così, la scorsa settimana, in quel di Santa Monica (California), hanno puntato il dito contro la Società, produttrice del film. Sostengono entrambi di essere stati sfruttati sessualmente, nel momento in cui erano solo minorenni, esponendo le loro immagini più intime. Glutei e seno in bella mostra, per intenderci, per l’unico scopo di attirare una quantità più vasta di pubblico.

L’IMPOSIZIONE DI ZEFFIRELLI

Pare, del resto, che lo stesso regista avesse insistito pesantemente, affinché si girasse quel che si doveva, altrimenti il lavoro sarebbe “fallito“. Certo, originariamente, avrebbero dovuto recitare, indossando biancheria intima color carne. I fatti si svolsero altrimenti e ora i responsabili sono accusati “di aver girato scene di minorenni, nudi o seminudi, senza il loro consenso, in violazione delle leggi“. Si chiedono, quindi, danni “che si ritiene superino i 500 milioni di dollari“.

Motivo per cui la coppia di interpreti avrebbe, negli oltre cinquant’anni a venire, sofferto di crisi d’ansia e disagio emotivo. Secondo l’avvocato Solomon Gresen, i danni subiti si sono perpetuati, soprattutto con l’uscita di una nuova versione della pellicola.

Paramount, dal canto suo, non ha commentato la notizia; mentre la rivista specializzata Variety ha sottolineato che, nel 2018, la bella Giulietta aveva difeso la scena incriminata, durante un’intervista. “Era necessaria per il film“, aveva sostenuto, per nulla – almeno in apparenza – turbata.

UN SUCCESSO PLANETARIO

E chissà, pure, cosa direbbe Zeffirelli, insignito, per la sua opera, addirittura dell’onorificenza di Sir, dalla regina Elisabetta II. Un’accoglienza mondiale, che raggiunse un incasso totale di quasi 40 milioni di dollari, solo negli Stati Uniti.

Ciò non di meno, già all’uscita fu coinvolto da polemiche, per via dei fotogrammi incriminati. Nonostante il gran vociare, negli States ottenne il rating A per adulti; mentre, in Italia, occorse un permesso speciale dalla censura. Paradossalmente, persino alla protagonista ne fu proibita la visione. L’assurdo, commentato con un laconico: “come è possibile non poter vedere qualcosa che vedo nello specchio, ogni giorno?“.

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