Istrioniche, estrose, personalizzate, ecco le nozze nell’anno 2023

Istrioniche, estrose, personalizzate, ecco le nozze nell’anno 2023

Si farà, finalmente e si farà proprio in questo 2023 che, ci auguriamo, ci sdogani definitivamente dall’effetto Covid. Così, il giorno tanto atteso è alle porte e non resta che organizzarlo, secondo possibilità, sogni, aspettative… personali.

Prima regola, dunque, a cui dar credito è bando ai cliché. Che ognuna si senta nella condizione di scegliere ciò che vuole essere, nel modo in cui vuole esserlo. Abito, selezionato, quindi, in linea con le proprie necessità e così pure location. Serre, antichi teatri, in stile industrial con addobbi di carattere, oppure, in alternativa, minimal; secondo un trend, in sintesi, di ‘intima libertà’.  

Addio – o, almeno, arrivederci – anche al galateo, nel senso più classico. Rituali come la confettata o la consegna delle bomboniere vengono, in questo nuovo anno, messe in sordina, per dar spazio, invece, alla Festa, da godersi tutta fino in fondo, alba compresa.

Cerimonie, tra l’altro, che prevedono un numero ristretto di invitati; che non si superino, insomma, le 60 persone.

Parlando di fiori, per la maggiore andranno bouquet piccoli e delicati, in grado di impreziosire il look della sposa, senza sovrastarlo. Fanno da protagoniste, nelle composizioni, lavanda – per lo più – fiori secchi e rose, aperte manualmente. 

In riferimento agli allestimenti, invece, le piante sosterranno un ruolo centrale, per scenografie d’impatto, o come piccolo tocco décor.

Eleganza, in sostanza, a braccetto con il divertimento. E’ l’era del mix & match, con l’idea di unire stili differenti, in un unico ensemble. Il vintage incontrerà elementi pop Anni 80, rustici e persino minimalisti e pure i materiali, dal rattan, al vetro al metallo si misceleranno tra loro, come componenti di un solo afflato, fantasioso e creativo.  

Colori, anch’essi in primo piano, con precedenza alle nuance neutre e calde, ispirate ai toni della terra, minimalisti e concreti: terracotta, grigio-verde, ruggine e sabbia. Al secondo gradino, le tinte vibranti e audaci: viva magenta, rosa, arancione, corallo, porpora e viola, in accostamenti, intensi e inusuali. E ritorna persino il blu, nell’interpretazione navy, pavone, insieme al verde acqua e al giallo, dall’ocra al miele.

Grafiche semplici – secondo il dictat – romantiche, eteree ma arredate da dettagli unici. Cucite, in pratica, su misura. Che dire, poi, riguardo al tema della sostenibilità? Per le partecipazioni – dovendo fare qualche esempio – sarà la volta delle carte pregiate, eseguite a mano, per mezzo di carta cotone, acquarello, carte riciclate o addirittura con i semi.

Le buste si distinguono, a loro volta, per le trasparenze, le texture ricercate, la presenza di sigilli in ceralacca o di fiori essiccati e cordini, in carta Kraft.

Boho, shabby chic, liberty rivisitato: questi i consigli di stile, con un tableau mariage, in completa fusione con la location e gli allestimenti e menù, sempre più discreti, discorso continuato con la mise en place. Predisposti sulla postazione di ogni ospite e coordinati con la wedding stationery, partecipazioni incluse. 

Segnaposto – allo stesso modo – semplici, di piccole dimensioni ma preziosi. Anche in questo caso, le sfumature di cui tener conto si estrapolano dai pastello; mentre il bianco ottico lascia il posto al panna e al beige, in assemblaggio al verde, dal salvia al bosco.

Bomboniere? Artigianali e dall’anima green e un tripudio di ampolle, scatoline portaconfetti, provette mono-porzione posizionate qua e là, per incuriosire, divertire, stupire, ospite dopo ospite…

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