E’ tutta una questione di…

E’ tutta una questione di…

lievito. E, quando si tratta di pizza, lo sappiamo a nostre spese, la questione si fa dirimente. E’ sempre più ampio, infatti, il numero di persone che lamentano, dopo una sortita al ristorante, tutta una sequela di disturbi.

Colpa dei lievitati? In parte. Maggiore responsabilità hanno, di fatto, in tal senso, i tempi di maturazione dell’impasto, oltre ad un’alterazione della flora batterica intestinale, non più in grado di gestire alcune sostanze.

E’ proprio a tal proposito e nel desiderio di contravvenire al problema che un team di fisici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ha messo a punto una strategia, per ottenere un prodotto soffice e, soprattutto, privo di lievitazione.

Basterebbe, stando alle ipotesi, insufflare l’aria nel composto, alle adeguate condizioni di temperatura e pressione. Poi, una volta inserito in un’autoclave, l’aria uscirà delicatamente, lasciando, come risultato, una condizione di equilibrio in cui i vari elementi, gonfiati, permangano stabili (paragonabili, in partica, nella struttura, alla schiuma da barba).

Una pizza, insomma, simile alla tradizionale ma sommamente e sorprendentemente digeribile. Il fattore cruciale sta proprio nella pressione, necessaria per far penetrare l’aria, non troppo diversa da quella che si crea in una macchina del caffè. Solo così, tramite la formazione di piccole bolle, il procedimento risulterà funzionale.

Qualora, poi, ulteriori test promuovessero l’invenzione, le pizzerie potrebbero presto assolvere alle esigenze degli stomaci, anche più delicati, senza dover per forza rinunciare ad uno tra i cibi bandiera dell’italianità nel mondo. Perennemente buona, goduriosa e di cui mai vorremmo saziarci…

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