Noi donne… ‘non siamo fatte così’

Noi donne… ‘non siamo fatte così’

Femmina… e prima era Eva, poi Maria. Peccato e redenzione, per tutte le discendenti della medesima stirpe. Donne e, al titolo in questione, associate un insieme di credenze, alcune assurde, di cui i signori maschi si sono ammantati, nel desiderio, forse, di tenerci vinte…

Falsi miti, superstizioni, credulerie, il più delle volte, che tanti danni hanno causato; alcuni, ancora provocano…

  • Iniziamo da un libro. Si intitola Sex in Education, or A Fair Chance for the Girls, vale a dire Il sesso nell’educazione, o una giusta opportunità per le ragazze. E’ datato, il testo, 1873, scritto per mano di Edward H. Clarke. Ebbene, l’emerito professore di Harvard sosteneva che le donne dovessero limitare la lettura. Attività che, a suo avviso, avrebbe causato irritabilità e infertilità
  • Il latte materno? Atro non era, se non “sangue mestruale riscaldato, coagulato e sbiancato dall’aria calda“. Questo, quanto sostenuto dal Talmud e da Aristotele, tra i padri della filosofia antica. Credenza, sopravvissuta almeno fino al Medioevo
  • Sempre Aristolete, riteneva che le donne avessero meno denti degli uomini
  • Ancora, nel De Secretis Mulierum, ad opera del monaco Albertus Magnus (XIII sec.) si suggeriva che i dannosi “fumi delle mestruazioni” potessero “avvelenare con uno sguardo gli occhi dei bambini che giacevano nella culla“. Non solo. Era chiaro che le donne mestruate tendessero a sviluppare segni di “epilessia e lebbra, perché la materia mestruale è estremamente velenosa
  • Che dire, sempre al riguardo, della famigerata menotossina, presunta tossina mestruale, in grado persino di far appassire i fiori? Peccato trovarci già negli anni ’20
  • Plinio il Vecchio, filosofo e naturalista romano tra i più stimati, nella sua Enciclopedia di Storia naturale, avrebbe descritto, nel dettaglio, i poteri delle donne mestruate. Tra questi, la capacità di uccidere uno sciame di api, semplicemente con uno sguardo oppure quella – non meno incisiva – di oscurare la luminosità degli specchi. dannose, anche per quel che riguarda le armi. Avrebbero avuto – sempre stando al nostro – il talento di smussare spade, coltelli o qualsiasi altro oggetto in acciaio, affilato
  • Pensate, persino il commercio dell’avorio, legale ai tempi dei Romani, era considerato in pericolo. Nel momento in cui una donna mestruata si fosse avvicinata, avrebbe rischiato di toglierne via lo smalto
  • Non solo nocivo… secondo la mistica Ildegarda di Bingen (XII sec.), il sangue mestruale denotava anche altre proprietà, magiche. La badessa tedesca riteneva che potesse, infatti, curare la lebbra
  • Altresì, nel XVI e XVII secolo, si credeva che le mestruazioni fossero “una purga mensile di umori maligni
  • Secondo l’Associazione Medica di Berlino del XIX secolo, l’attività fisica era pericolosa, per le donne. Meglio evitare la ginnastica, insomma, che avrebbe potuto danneggiarne gli organi riproduttivi
  • Non parliamo, poi, dell’idea di saltare con la corda. L’esercizio era fortemente sconsigliato dai medici, poiché “rendeva i piedi piatti, danneggiava i polmoni, provocava torsioni intestinali e mal di testa cronici
  • Non è da meno Ippocrate, precursore della medicina moderna. Al rinomato studioso greco si attribuisce il merito di aver identificato una patologia che egli volle definire isteria (che coincideva, praticamente, con tutto ciò che era anormale nella salute fisica o mentale di una donna). La causa? L’utero vagante delle donne, naturalmente. Si sosteneva, in pratica, che quest’ultimo vagasse per il corpo, come fornito di una vita a sé
  • Sapevate – sempre rimanendo in argomento – che l’utero possiede sette camere? Secondo la letteratura rabbinica, il luogo in cui si sviluppa il feto determina il sesso del bambino. Le tre aree a destra sono riservate ai bambini di sesso maschile; mentre le tre a sinistra sono per i bimbi di sesso femminile. Se il feto si sviluppasse al centro, il bambino avrebbe caratteristiche inerenti ad entrambi
  • Passando in epoca Vittoriana, ancora più aberrante, si era convinti che esclusivamente gli uomini potessero nutrire impulsi sessuali. Qualsiasi espressione di desiderio da parte femminile era, pertanto, disapprovata. La stessa Regina avrebbe vivamente consigliato alla figlia di “sdraiarsi e pensare all’Inghilterra“, durante la prima notte di nozze
  • Dunque e per conseguenza, niente piacere per le signore, neppure autodidatta. Sarebbero potute incorrere nella maledizione del seno piatto…
  • Non che il trascorrere del tempo abbia giovato… Nel 2012, un deputato del Missouri, tale Todd Akin, sosteneva pericolosamente che le donne costrette a fare sesso non possono rimanere incinte, poiché il loro corpo “si spegne
  • Convinzione, tra l’altro, più volte smentita dalla comunità scientifica, il cervello delle donne è meno capace di quello maschile. Ragion per cui si è, per lungo tempo, giustificato, pure, il non diritto al voto per le appartenenti alla categoria
  • Per fortuna che esistono le vergini... A queste ultime, l’abilità, al contrario, di saper guarire un uomo da qualsiasi malattia venerea. Strampalata ipotesi, tuttora realtà, presso alcune zone dell’Africa subsahariana, della Thailandia e dell’India
  • Riguardo, poi, alla fertilità, sin dal periodo egizio si riteneva che fosse ad esclusiva responsabilità della donna. Leggenda errata, perpetuatasi per secoli, in diverse culture
  • Nel XVIII secolo, Thomas Denman, medico inglese di una certa fama, riteneva che la gravidanza rendesse l’utero delle donne “irritabile, influenzandone, per conseguenza, anche le emozioni
  • Stesso secolo. Si pensava che una personalità esasperante fosse causata dalle ovaie. Rimuoverle avrebbe di certo curato qualsiasi eventuale disturbo
  • Sin dai tempi antichi, si asseriva che la pelle femminile fosse più “spugnosa, in relazione a quella dei signori uomini. Permetteva, quindi, di trattenere l’umidità e il sangue nei seni
  • Lo sapevate che gli assorbenti sono motivo, per le donne, della perdita della verginità? Sciocchezza, anche questa, diffusasi negli anni ’30, quando Tampax introdusse sul mercato i suoi primi prodotti

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