Quel mondo trasparente in fondo al mar…

Quel mondo trasparente in fondo al mar…

Insoliti, affascinanti… trasparenti. Sorta di esemplari invisibili – o quasi – che abitano i fondali marini e che invitano a porsi tutta una sequela di domande.

Così, esistono i pesci fantasma ma, in egual maniera, i polpi e i calamari si fregiano delle medesime caratteristiche. Sono, insomma, abili, tutti, nell’escogitare metodi, che li sappiano far passare inosservati. Ecco, allora che, agendo in tal modo, queste e altre specie si mimetizzano con l’ambiente circostante. Un escamotage, per sfuggire ai predatori e catturare, a loro volta, il pasto che si presenta all’occasione.

Tecnica, quella in questione, che prende il nome di ‘cambiamento di fase’ e che, addirittura, nelle meduse si spinge oltre. Queste ultime, difatti, non hanno bisogno di pigmentazione. Dunque, ne fanno completamente a meno. Ma torniamo a noi..

Ghost Glass Cat, o Kryptopterus Bicirrhis: eccolo, l’appellativo scientifico di un animale, dalle caratteristiche uniche. Uno scheletro vivente, che sfoggia gli organi interni in bella mostra. Pesce, conosciuto anche come Indian Ghost, Fish Ghost, Glass Catfish o Glass Cats, è pacifico e perfetto per gli acquari. Un essere sociale e… socievole. Da non lasciare mai da solo. Altrimenti, per lo stress, rischia la depressione. Ama l’oscurità e si manifesta più attivo all’alba che al tramonto, ma questa è un’altra storia…

Mai sentito parlare dello Scorfano foglia? Ebbene, il segreto dello strano abitante dei mari risiede nelle numerose squame che ne ricoprono il corpo e nei cristalli di guanina, sparsi sulla pelle. Le prime assorbono la luce; i secondi la riflettono, confondendo il nemico.

Un opportunista, a ben guardare, che vive negli abissi (tra i 200 e i 1000 metri di profondità) e che trae nutrimento da ‘qualsiasi cosa gli capiti a tiro’: larve di altri pesci, meduse di piccole dimensioni, etc.

Stesso dicasi, per i Medusoidi, tipologia che predilige luoghi e situazioni in cui la luce è assente o, quanto meno, scarseggia. Anche qui, i pigmenti svolgono il loro compito, come descritto in precedenza.

Quanto alle Meduse, con i loro tentacoli fluo, non possono non lasciare affascinanti. La loro struttura è composta, per lo più, di acqua e questo è il primo dato. In più, sono dotate di pigmenti e tessuti solidi, che sfuggono alla luce. Gli cnidociti, ancora, producono una sostanza chimica fluorescente. Per cui, se stimolati, emettono un effetto brillante, rintracciabile unicamente sott’acqua.

Bellissime, non bisogna dimenticare, tuttavia, al di là dell’aspetto, della loro capacità letale. Il veleno di cui sono dotate può causare reazioni fortemente allergiche, se non, addirittura, in taluni casi, condurre alla morte.

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