Apologia di una Maria… non qualunque

Apologia di una Maria… non qualunque

Pare che tutto quel che tocchi, si trasformi in oro. E, in effetti, i successi di Nostra Signora della televisione, oramai, non si contano più. Vent’anni d’esperienza, del resto, riescono a raccontare tanto, a cominciare dai numeri, anche quelli più attuali: Uomini e Donne viaggia sul 25% di share, Tu si Que vales idem. C’è posta per te (tralasciando la puntata contro il Festival di Sanremo) veleggia intorno al 27%. Poi c’è Amici, che continua a sfornare talenti che, nel tempo, hanno dimostrato di saper durare. L’elenco è lungo: la Fascino si occuperà della nuova edizione de La Talpa; poi, ancora, è in previsione il ritorno di Temptation Island

Dietro tutto, all’ombra di qualsiasi diceria, Lei. Maria De Fiilippi è l’emblema di un potere televisivo low profile e, per questo, forse, vincente. Mai sopra le righe e capace di abbracciare un target decisamente amplio di pubblico. La forbice va dai giovanissimi agli over, per la gioia, pure, di Publitalia. Amata, di generazione in generazione e accolta, nelle case della gente, come una di famiglia. Insegnamento, questo, che prende le mosse dal suo mentore. Eccola, magari, la vera eredità di Costanzo.

Una donna che procura, quando si mette all’opera, risultati concreti, abituata a non mettersi in mostra. Affatto presenzialista, bensì capace, soprattutto, di ascoltare e di fare da filo conduttore, da raccordo tra il mezzo televisivo e il pubblico, seduto sul divano. Abile, nel saper emozionare, senza cadere a sua volta nella trappola.

Una persona, pure, pudica, di fronte ai personali sentimenti. Il rapporto con Maurizio non è stato mai sbandierato – semmai il contrario – né, tanto meno, usurpato del valore profondo che gli apparteneva. Qualche intervista, sì, qualche battuta simpatica, ma nulla di più. Lo stesso contegno, la medesima disponibilità, elargita persino in occasione, di recente, della camera ardente, allestita per l’ultimo saluto al giornalista. Qualcuno ha pensato bene di chiederle un selfie. Gesto riprovevole, cafone, fuori luogo, eppure Maria, anche in questa circostanza, non ha fatto una piega. Si è alzata, ha sfoderato il migliore dei sorrisi possibili, dato il momento e si è riseduta.

Dunque, se vi fosse la necessità di tracciarne un’istantanea, per chi non avesse avuto modo, trascorso tutto questo tempo, di comprenderla, il ritratto è qui. Generosa, comprensiva, capace di vedere oltre. Oltre il dolore individuale, oltre la realtà, piuttosto miserella. Una donna forte, carica di dignità.

Come si sarebbe detto una volta, un esempio. Qualcosa che manca e parecchio, nei giorni attuali. Parla poco Maria, di solito preferisce lasciar parlare, vero. Ciò nonostante comunica e a chiare lettere, attraverso un linguaggio che comprende chi lo vuol comprendere, che apprezza chi, dotato di sensibilità, sa interpretarlo, senza chiedere di più.

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