Per essere Donne non basta un reality…

Per essere Donne non basta un reality…

8 marzo, Giornata Internazionale della Donna. Un’occasione, per commemorarne e onorarne i successi, aumentare la consapevolezza sulle disparità di genere e la discriminazione, promuoverne il sostegno globale. Una ricorrenza, nata nel febbraio del 1909, in commemorazione delle 15.000 donne che protestarono, a New York, contro le dure condizioni di lavoro e i salari minimi.

Ci sarebbe molto da dire. Ci limitiamo, tuttavia, solamente, ad aggiungere che, a partire dal 1996, ogni anno, per la Celebrazione, viene scelto un tema. Dunque, per questo 2023 ci troviamo da avere a che fare con l’hasthag #EmbraceEquity, affiancato dall’aspirazione al DigitALL: Innovazione e tecnologia – tradotto – per l’uguaglianza di genere.

Tutto molto bello… molto inclusivo. Poi capita di aprire un sito qualunque e di leggere – basta farlo, anche distrattamente – di tale Alessandra Demichelis, 34 anni, torinese, nota – a quanto pare – al popolo Social, per via del suo profilo Dc Legal show. Qui, la donna, – appunto – si mostra senza filtri e ostenta, scevra dal farsi eccessivi problemi – la personale passione nei confronti del lusso e degli oggetti costosi. Una pagina, insomma, compendio di attività forense e momenti privati, trascorsi dividendosi tra cene in ristoranti a cinque stelle e acquisti folli.

Perché la menzioniamo? La nostra è prossima, nelle vesti lavorative, a partecipare alla prossima edizione, assieme alla collega Lara Picardi, di Pechino Express (dal 9 marzo, su Sky). E fin qui, niente di male. Ci mancherebbe… Tuttavia, proprio nelle ultime ore, dal canale TikTok della professionista riaffiora un video, registrato diversi mesi fa, dai toni piuttosto discutibili.

Pochi secondi, in cui si sente Alessandra Demichelis parlare con l’amico Franco. “C’erano solo poveri e la cosa mi ha esaltato!“, dice l’uomo e l’atra replica: “Ti ha esaltato la presenza dei poveri? Che schifo“. Poi, l’amico prosegue: “No aspetta, nello stesso orario mi hanno rigato la Porsche“. E quel punto, la Demichelis se ne esce con un: “No ragazzi, fa veramente schifo questa cosa. I poveri dovrebbero bruciare all’inferno“.

Un pourparler tra amici che, ad oggi, assume ben altro peso. Persino la cerchia di conoscenti più stretta, preservandosi, vede bene di prendere le distanze. “L’affermazione di Alessandra non è assolutamente condivisibile, stendiamo un velo pietoso“.

Sorvoliamo, poi, sui commenti degli utenti: “Lei è veramente una persona vuota e ingrata“, “Speriamo che l’abbiano lasciata in India“, “Si deve solo vergognare…” e via dicendo. Il tono rimane, per tutti, più o meno, lo stesso.

Intervistata, prima dell’esordio, ancora la togata ribadisce che, a mancarle di più è stata… Maria, la sua colf. Libera e ambiziosa, così la definisce, nella presentazione iniziale, Costantino della Gheradesca, alla guida del programma. Aggiunge, per chiudere, la Demichelis: “Alla parità dei sessi ci penserò, quando potrò diventare Papa“. Tanto di cappello, rispondiamo noi.

Ecco. Buona Festa anche a Lei, caro Avvocato, che non ama essere chiamata avvocatessa, a nome di tutte noi: abbienti, meno abbienti, belle o modeste, disinvolte o timide, performanti o un po’ sfigate. Le lasciamo il passo, prego, nella corsa alle femmine d’assalto. Per certe cose – siamo d’accordo – ci vuole coraggio. Ancor di più ce ne vuole, però, per essere Donne.

Un po’ meno di… un po’ più di… gli ingredienti, in fondo, rimangono quasi gli stessi, ma vanno miscelati nella maniera appropriata. Altrimenti, il rischio, è un enorme bagno nella banalità.

PARLIAMO DI DONNE

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