Signori e Signore, è nato il Dilf!

Signori e Signore, è nato il Dilf!

Trascorso il tempo delle Milf che, in qualche modo, hanno fatto strada, siamo giunti – questione, chissà, di pari opportunità – all’epoca dei Dilf. Vale a dire la cerchia di papà, affettuosi, premurosi nei confronti della rispettiva prole e che, proprio per questo, attirano l’attenzione di quante li vorrebbero trascinare nella propria alcova.

Tradotto: vulnerabilità, come chiave d’accesso alla più aggiornata sessualità.

La sigla – facile immaginarlo – riassume la formula (nata per le donne e traslata al maschile) Dad I’d Like to F*ck, alla faccia, pure, di ogni rivendicazione sessista.

Il più recente immaginario erotico si delinea – dunque – così, all’insegna della paternità. Una genitorialità, peraltro, voluta e consapevole, compresa tra i 25 e i 45 anni, che non tradisce, anzi esalta l’avvenenza. Papà, alle prese con le operazioni di tutti i giorni: accompagnano i figli a scuola; fanno la spesa con loro; li tengono per mano, mentre passeggiano insieme nel parco, durante il weekend.

Sostanziale riflessione sui tempi che cambiano. L’idea dello scapolo d’oro, del ‘brizzolato che tira’ ha perso il suo fascino, per cedere il passo ad un modello comportamentale più avveduto, meno ‘evanescente’, distante dallo stereotipo dell’eterno Peter Pan.

Qui, di contro, lo spazio è totalmente riservato ai momenti di dolcezza, all’intenzionalità nel prendersi cura dell’altro, all’ammissione, scevra da timori, delle personale fragilità. Si delinea, insomma, un concetto inedito dell’essere sexy, che nulla ha a che fare con il macho di una volta.

Sì – in sostanza – all’empatia e all’aperto confronto, nella manifestazione di un’affettività delicata, docile ma, non per questo, meno salda. Non occorre essere Dad, per sentirsi Dilf. Abbandonato il dualismo patriarcale, ora non c’è più bisogno che sia mamma a cambiare i pannolini, mentre papà torna tardi dal lavoro. Oggi si lavora a schemi incrociati. Mettere a letto i bambini, giocare con loro, preparargli da mangiare… non serve a tracciare la mappa dei mammi, bensì l’immagine di un maschio contemporaneo, moderno, in grado di accettare limiti e sfaccettature, nuova frontiera dell’uomo di domani…

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